Vanessa Scialfa uccisa, parla il fidanzato killer
Vanessa Scialfa uccisa perché ha chiamato il fidanzato con il nome dell'ex.
Ha confessato tutto il fidanzato di Vanessa Scialfa, la giovane 20 enne scomparsa il 24 aprile e ritrovata morta, sgozzata e avvolta in un lenzuolo, solo nella giornata di ieri. Da quanto si apprende l’uomo avrebbe fatto tutto da solo, sotto l’effetto di cocaina. A farlo andare su tutte le furie sarebbe stata la gelosia. Francesco Lo Presti ha infatti raccontato ai magistrati cosa è successo in quei momenti. Lo Presti alla polizia ha fatto ampie ammissioni di colpa, spiegando di avere agito per motivi passionali. A scatenare la violenza dell’uomo sarebbe stato il sentirsi chiamare, nell’intimità, Alessandro, il nome dell’ex della sua giovane convivente. Dunque un nome sbagliato ha provocato l’uccisione di Vanessa. Sembra incredibile, ma è davvero così. La lite tra lui e Valentina sarebbe degenerata, tanto che la ventenne aveva deciso di andare via dalla casa dell’uomo dove si era trasferita da tre mesi. E proprio mentre Vanessa raccoglieva le sue cose per andare via da quella casa, Francesco Lo Presti, dopo avere assunto della cocaina, è stato colto da un raptus, così come ha spiegato egli stesso agli inquirenti. Secondo quanto racconta il fidanzato killer, utilizzando i cavi che connettono il lettore Dvd al televisore, l’ha aggredita alle spalle e, dopo averle annodato i fili attorno al collo, l’ha sollevata di peso, scaraventandola sul letto. Ha continuato a serrare il nodo fino a quando la vittima non è morta. Subito dopo ha avvolto il corpo senza vita di Valentina in un lenzuolo grigio, bloccandolo con dei nodi, e ha messo il cadavere nel portabagagli della sua auto. Dopo di che ha deciso di gettare il cadavere in una campagna, in una zona isolata. Drammatiche le reazioni della famiglia della giovane. Il padre in un momento di rabbia avrebbe detto: “non arrestatelo. Ci penso io con le mie mani”.
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