Salerno, dimenticata pinza nell’addome per sette mesi: muore
Un'anziana donna ha avuto un ferro chirurgico per sette mesi nell'addome: lo avevano dimenticato durante l'intervento
Dimenticano una pinza nell’addome di un’anziana signora: è successo sette mesi fa. Così l’ottantasettenne, ignara di avere un ferro chirurgico nell’addome, ha avuto un malore il 15 febbraio, tornando presso l’ospedale in cui era stata operata nel luglio precedente. La signora, Nicoletta Ontano di Montecorvino Rovella, in provincia di Salerno, si era recata presso l’azienda ospedaliera in stato di disidratazione, forti dolori all’addome e sofferenza renale. E’ morta il giorno dopo, il 16 febbraio. In seguito al decesso, l’autopsia ha rivelato la presenza di un ferro chirurgico, una pinza, della lunghezza di ben 22 cm, nel corpo dell’anziana signora. L’arnese si trovava lì da ben sette mesi, dal giorno dell’intervento, il 19 luglio 2012. Ora sono sette le persone indagate (cinque medici e due infermieri) dalla Procura della Repubblica di Salerno. Il pm, Elena Cosentino, ha emesso gli avvisi di garanzia qualche giorno fa. Si tratta delle persone responsabili dell’intervento a cui era stata sottoposta la donna.
In seguito alla morte dell’anziana signora, l’ospedale di località San Leonardo aveva prontamente provveduto a nominare una commissione d’inchiesta interna, con il compito di verificare il lavoro delle persone presenti in sala operatoria lo scorso 19 luglio.Tra le persone indagate, ci sono anche due dei medici che si sono occupati della donna non solo il 29 luglio, in occasione dell’intervento, ma anche il 15 febbraio, quando l’anziana si era presentata in ospedale accusando forti dolori.
E’ importante capire come sia stato possibile dimenticare una pinza di 22 centimetri nel corpo di Nicoletta Ontano, e soprattutto chi sono i maggiori responsabili di quanto accaduto. Si tratta di un episodio gravissimo, che mette in discussione la professionalità di coloro che hanno operato l’anziana donna sette mesi fa, ricucendone l’addome con un ferro chirurgico all’interno.
La speranza è che i medici operino con maggiore attenzione, affinchè episodi del genere non si verifichino mai più.
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