News e Cronaca

Caso Roberta Ragusa, un gruppo su Facebook per ricordarla

Che fine ha fatto Roberta Ragusa? Lo abbiamo chiesto a una delle persone che ha deciso di fare qualcosa per lei


Che fine ha fatto Roberta Ragusa? E’ questa la domanda che si fanno tutti gli italiani che da oltre un anno seguono questa storia. Abbiamo parlato con Angela, una delle fondatrici della pagina Facebook in sui si continua a parlare di Roberta, per fare in modo che i riflettori su questa storia non si spengano. Angela attualmente gestisce e amministra la pagina dedicata alla Ragusa da sola, lo fa con affetto per una donna che merita di avere giustizia. Abbiamo fatto due chiaacchiere con lei, in una intervista in cui abbiamo parlato di diversi argomenti. La pagina gestita da Angela è “Roberta Ragusa-Ragazza occhi cielo” ( questo il link della pagina) . Vi lasciamo alla lettura della nostra intervista.

-Ringraziamo Angela per aver voluto parlare con noi. Per chi non lo sapesse lei insieme ad altre amiche di Roberta ha creato una pagina su Facebook “Roberta Ragusa ragazza occhi cielo” per fare in modo che nessuno dimentichi la storia della mamma di Gello. Roberta è entrata nel cuore di tutti noi. Secondo te Angela perchè la sua storia a differenza di tante altre ha colpito così tanto l’opinione pubblica?

Ogni storia ha una sua peculiarità che la rende unica, sicuramente il polverone creato su Facebook ha fatto la sua parte,le persone si sono sentite coinvolte attraverso i gruppi e le pagine dedicati a Roberta. Si è mantenuta alta un’ attenzione che in altre situazioni sarebbe forse andata scemando.

Ricordiamo inoltre che i fatti di cronaca degli ultimi anni hanno scosso molto l’opinione pubblica e quindi si è creato una sorta di stato d’allerta verso le donne scomparse.

Il caso di Melania Rea ha fatto da apripista a questo genere di casi a seguire quello di Lucia Manca, Mariella Cimò, per citare solo i più conosciuti. Roberta non poteva non salire alla ribalta della cronaca, ogni donna che vive una situazione simile alla sua si è immedesimata in lei, o anche chi semplicemente da madre o da figlia si sente partecipe di un dramma che potrebbe colpire chiunque di noi in qualsiasi momento.”

 

-In questa storia tanto si è parlato della relazione che il marito di Roberta aveva con Sara. Poco invece si è fatto del rapporto che la donna aveva con i suoi figli. Da quello che hai capito negli ultimi mesi in cui ti sei avvicinata di più a tutte le amiche di Roberta, lei avrebbe mai lasciato i suoi figli? Non erano per lei la cosa più importante del mondo?

“Questa domanda è stata posta molte volte e in diverse occasioni,ma quale madre lascerebbe i propri figli?La sacralità di questo legame e al di sopra di tutto e Roberta non faceva eccezione,dedita com’era alla crescita dei suoi ragazzi non li avrebbe mai privati del suo amore e la sua guida,ancor più vista la loro giovanissima età.

A. ha è solo una bambina e Roberta l’addormentava ancora nel suo letto,la figura materna per lei era fondamentale,ma anche D. che è in quella fase dell’adolescenza tanto difficile e particolare e che ricordiamo è stato il primo a lanciare il suo appello disperato in rete e a scrivere alla redazione di Chi l’ha visto?aveva un legame fortissimo con la madre.

 

-Tornando al marito di Roberta, secondo te come mai in questo lungo anno non ha mai voluto rilasciare interviste e dichiarazioni se non quelle subito dopo la scomparsa di sua moglie?

All’inizio è stato piuttosto collaborativo sia con le troupe dei vari programmi che si sono occupati del caso, sia con chi chiedeva informazioni a titolo personale. Il suo riserbo è subentrato nel momento in cui è venuta fuori la notizia della storia clandestina con Sara Calzolaio, probabilmente ha cercato di proteggerla per quanto possibile dallo scalpore e dal ciclone mediatico che da lì a poco si sarebbe creato.”

 

 -Le ricerche continuano e in queste settimane c’è stata un’accelerazione, ma secondo te si poteva fare qualcosa di più nella prima fase delle indagini? Ormai la vostra speranza è quella di trovare almeno il corpo di Roberta, quando avete capito che non c’erano altre possibilità?

Se fossero partite immediatamente con questo dispiego di forze, forse oggi non saremmo neanche qui a discuterne. Di questo si è rammaricato anche il Procuratore Capo Adinolfi in una dichiarazione da lui stesso rilasciata.

Non volendo polemizzare sulla solita retorica dell’inefficienza delle leggi in Italia effettivamente non ne esisteva fino all’ottobre scorso una specifica per le persone scomparse. Inizialmente si cercava una donna che come era stato detto dal marito poteva essere in preda ad un amnesia, e l’allontanamento volontario non è un reato, anche noi abbiamo nutrito per molto tempo, la speranze di trovarla sana e salva.

Ma con la scoperta dell’esistenza di un’altra donna e le prime incongruenze da parte di Antonio Logli hanno portato alla conclusione più logica. A confondere le acque poi sono stati i continui falsi avvistamenti e i depistaggi che sono stati messi in piedi ad arte e proprio nei momenti cruciali delle indagini con l’unico scopo di sviarle.”

 

-Ci puoi dire che idea ti sei fatta di questa storia in cui ognuno ha detto la sua dai medium che hanno cercato di dare il loro contributo nelle indagini ai vari testimoni ai semplici telespettatori. Tu cosa pensi?

 “Sono troppi i casi irrisolti nelle pagine di cronaca nera del nostro paese,e nella gente c’è molta rabbia e sete di giustizia,ognuno vorrebbe apportare il suo contributo piccolo o grande che sia,ne è ancora una volta testimone un social network come Facebook che ha visto nascere dei microcosmi dove tutto questo è palesato in maniera molto esplicita.

Non sottovaluterei gli interventi delle medium e sensitive che in paesi come gli Stati Uniti collaborano addirittura con la CIA e l’FBI,qui non siamo educati a questo genere d’approccio investigativo ed è molto lo scetticismo attorno a questa figura,che viene speso irrisa, ma trovo che questo genere di chiusura mentale sia tipica dell’italiano medio.Esistono gli sciacalli ma ci sono anche brave persone che ho avuto modo di conoscere, e la loro buona fede non l’ho mai messa in dubbio. Fossi al posto degli inquirenti tenterei anche questa strada,perché la mia impressione è che si stia andando alla cieca sperando in un colpo di fortuna.”

 

-Se potessi urlare qualcosa contro chi pensi sia stato “il cattivo” della situazione, cosa diresti?

Si paga sempre per le proprie azioni anche quando si crede di averla fatta franca.”

 



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1 response to “Caso Roberta Ragusa, un gruppo su Facebook per ricordarla

  1. Ricordare Roberta Ragusa é un grande gesto d’ Amore fraterno e un nostro dovere! Occorrebbe che il mondo ritrovasse i suddetti valori per esser più giusto e meno malvagio di com’è!

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