Attualità Italiana

Stupro di Napoli, solo una bugia per coprire la mancata laurea

Pur di mascherare la bugia raccontata sul giorno della sua laurea ha inventato di essere stata stuprata la giovane napoletana alla quale mancavano all’appello ancora 10 esami da sostenere


Insolito il risvolto della notizia dello stupro di una ragazza napoletana che ha fatto il giro del web e della stampa martedì scorso. Dopo la tremenda notizia non sono mancate manifestazioni, addirittura una dichiarazione condanna della violenza contro le donne era giunta dall’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Napoli, Pina Tommasielli.
Ieri i primi sospetti, confermati poi dalle autorità: la ragazza si è inventata tutto. A far scattare nella mente della ragazza questa idea è stata la volontà di salvarsi da un’umiliazione che non avrebbe sopportato. La giovane aveva infatti raccontato a tutti della sua laurea imminente quando invece per il completamento del corso di studi mancavano all’appello ancora 10 esami. Come evitare di vivere l’imbarazzo di dover confessare una simile bugia? Raccontandone un’altra di gran lunga peggiore.

Che nel racconto della giovane esistessero incongruenze però è saltato subito agli occhi degli investigatori: come può essere stato possibile che la ragazza sia stata violentata in pieno pomeriggio in una via molto frequentata della città, via Mezzocannone? Il malvivente – secondo i racconti della ragazza – avrebbe spento una sigaretta sulla mano della vittima dopo lo stupro: possibile, si chiedevano gli inquirenti, che un violentatore dopo aver consumato un simile delitto abbia il tempo di accendere una sigaretta?

Di ieri la notizia shock: la ragazza si è inventata tutto, a confermarlo una nota della polizia: “L’attività investigativa, svolta dalla Squadra Mobile, ha consentito di accertare come l’episodio di violenza sessuale, in danno di una studentessa universitaria di 23 anni, denunciato nel pomeriggio di ieri, in realtà non si è mai verificato. Il caso, sin da subito, è stato trattato da personale specializzato della sezione investigativa sui reati a sfondo sessuale”.

Di sicuro una personalità molto fragile quella della ragazza che ha deciso di inventare una balla madornale – che avrebbe potuto anche mettere in pericolo la libertà di qualche innocente – pur di salvare la faccia. Ora la cosa da chiarire è un’altra: il pronto soccorso mediante una visita aveva accertato l’avvenuta violenza, come mai? Sembrerebbe infatti che la giovane si sia provocata da sola l’escoriazione sulla mano utilizzando un ferro da stiro e che alla visita del ginecologo sul corpo della donna apparissero realmente segni di un rapporto sessuale intenso, probabilmente quindi avvenuto qualche ora prima.



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