Attualità Italiana

Pesaro, imprenditore ucciso: due arresti, ridevano dopo l’omicidio

Trovati gli assassini dell'imprenditore freddato con quattro colpi di pistola sul lungomare di Pesaro


Sono state fermate a Pesaro due persone per l’omicidio di Andrea Ferri, il benzinaio 51enne che era stato ucciso la notte dello scorso 3 giugno. Le persone fermate sono un macedone, dipendente dell’imprenditore, e un suo complice di origine nordafricana. Applausi della gente alle forze dell’ordine che dedicano la riuscita dell’operazione alla moglie e ai due figli del benzinaio.

Era stato fatto fuori la notte del 3 giugno Andrea Ferri, era stato freddato con quattro colpi di pistola. L’assassino macedone di 24 anni, soprannominato il “barbaro” per la sua conformazione fisica molto robusta, era un dipendente dell’imprenditore, che si diceva lo trattasse come un terzo figlio, considerandone la giovane età. Il giovane macedone, che voleva entrare in possesso delle chiavi elettroniche che servivano ad aprire il caveau di uno dei distributori, ha ucciso Ferri perchè in caso di solo furto i sospetti sarebbero ricaduti sicuramente sui collaboratori più stretti della vittima.  Inoltre il 24enne assassino si è presentato inutilmente al funerale della vittima, per tentare di non insospettire gli inquirenti con una sua assenza. Gli investigatori hanno fatto notare come nelle modalità dell’omicidio si possa riscontrare una certa ferocia, che testimonia una rabbia sopita che il macedone manifestava nei confronti dell’imprenditore 51 enne. I colpi verso il suv della vittima erano stati esplosi da una pistola calibro 7,65, alle 2:30 di notte, nei pressi del lungomare di Pesaro, a via Paterni 23. Questi elementi fanno supporre che gli assassini abbiano studiato a tavolino l’omicidio, conoscendo alla perfezione le abitudini di Andrea Ferri. L’arresto del macedone ha provocato gli applausi di molte persone che hanno assistito all’operazione di polizia. Disperati la moglie, il figlio 12enne e la figlia 18enne, ai quali le forze dell’ordine hanno dedicato la buona riuscita delle indagini. Il comandante dei carabinieri di Pesaro, Giuseppe Donnarumma, ha infatti dichiarato: “Quegli applausi sono l’immagine dell’Italia sana e la dimostrazione di gratitudine per un’azione investigativa che ci ha impegnato, senza soste per 5 giorni”.



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