Attualità Italiana

Luigi Preiti si confessa, diffuse le registrazioni degli interrogatori

GR Rai ha diffuso per la prima volta le registrazioni dei colloqui fra gli investigatori e Luigi Preiti, il disoccupato che il 28 aprile scorso ha aperto il fuoco davanti a Montecitorio, ferendo due carabinieri


Per la prima volta abbiamo la possibilità di sentire dalla viva voce di Luigi Preiti le spiegazioni del gesto compiuto il 28 aprile davanti a Montecitorio, il racconto stesso dell’attentato che ha rischiato di costare la paralisi al brigadiere dei carabinieri Giuseppe Giangrande fatto dall’attentatore in persona. GR Rai ha infatti mandato in onda la registrazione dell’interrogatorio fatto dagli inquirenti all’uomo che in quel giorno di fine aprile ha estratto la pistola in mezzo alla folla ed iniziato a sparare, ferendo due dei carabinieri che erano sul posto in servizio di ordine pubblico in concomitanza al giuramento dell’allora appena eletto governo Letta. Stando alle dichiarazioni di Preiti, l’uomo sarebbe arrivato a Roma il giorno prima della cerimonia, intenzionato a compiere un qualche gesto eclatante: secondo le sue precise parole avrebbe avuto intenzione di colpire e cercare di uccidere almeno due o tre politici, per poi togliersi la vita; arrivato sulla piazza di Montecitorio si sarebbe poi reso conto che non c’era nessuno dei bersagli che sperava di trovare e avrebbe in qualche modo perso la testa; afferma di non aver davvero voluto colpire nessuno, ma semplicemente di aver visto delle divise e di avere sparato nel mucchio alla cieca. Afferma anche, in maniera forse un pò contraddittoria, che non voleva far del male ai due colpiti, di non avere assolutamente motivi di risentimento verso l’arma dei carabinieri ma che tutto nasca dall’amarezza della disoccupazione, del matrimonio finito a causa di questa e dell’esser costretto a 50 anni a vivere in casa dei genitori, con appena i soldi per le sigarette mentre i politici si arricchiscono e sprecano.                                                                                                                                                                                                               Ascoltiamolo dalla sua stessa: clicca qui per l’audio



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