Attualità Italiana

Silvio Berlusconi e la sentenza in Cassazione: i possibili scenari

Processo Mediaset si attende la sentenza della Cassazione per conoscere il destino di Silvio Berlusconi: ecco che cosa potrebbe succedere


E’ il giorno del “giudizio universale” per Silvio Berlusconi così sembra, almeno a giudicare dal clima rovente che si vive nelle ultime ore da un lato all’altro del Parlamento. Domani, 30 luglio 2013, è attesa la sentenza in Cassazione per il processo Mediaset e l’imputazione di frode fiscale: condanna o assoluzione? L’Italia sotto il sole cocente attende l’esito di una decisione che potrebbe, nelle peggiori delle ipotesi, portare alla caduta del governo Letta anche se Berlusconi avrebbe detto che non succederà nessuna apocalisse anche in caso di condanna.

“Non faro’ cadere Letta ma sara’ il suo partito a farlo. Se venissi condannato, il Pd non accetterebbe di continuare a governare insieme con un partito il cui leader e’ agli arresti e interdetto dai pubblici uffici” ieri queste parole hanno fatto il giro delle varie tv oltre che dei quotidiani. Doveva essere una intervista quella pubblicata sul giornale di Belpietro ma da palazzo Grazioli fanno sapere che il virgolettato non è stato autorizzato e che c’è stato solo un colloqui. Anche questi segnali.

Berlusconi quindi non avrebbe rilasciato nessuna intervista mentre lo fanno i suoi fedelissimmi. Sono positivi, non pensano che si arriverà a una condanna ma qualora la cassazione decidesse di condannare l’ex premier allora si potrebbe assistere davvero a uno scenario apocalittico. I parlamentari del Pdl hanno già parlato di eventuali dimissioni; ma saranno davvero tutti pronti a lasciare la poltrona o di fronte a un accordo positivo e vantaggioso per tutti le cose potrebbero cambiare?

Ma cosa potrebbe succedere domani? Quali sono i possibili scenari?

Come direbbero i bookmakers l’ipotesi più quotata è quella della condanna. La prima possibilità, statisticamente parlando, è dunque che domani anche la Cassazione possa confermare la condanna a 4 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici. E da qui potrebbe derivare un’apocalisse parlamentare con coseguente caduta del governo oppure una calma apparente in attesa di nuove elezioni.

Secondo caso, l’assoluzione. La cassazione potrà annullare la condanna ma ordinare un altro processo d’Appello, indicandogli il punto da riconsiderare e da rimotivare meglio, e in questo caso il nuovo Appello e la successiva nuova Cassazione non è detto facciano in tempo a essere celebrati prima della prescrizione nel settembre 2014 dell’ultima imputazione relativa al 2003. L’altra eventualità è quella che ci sia un’assoluzione netta, perchè come si direbbe in questi casi, il fatto non sussiste.

La terza pista è quella del rinvio che però sembra essere davvero quella meno percorribile visti i tempi e lo spettro prescrizione.



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