Bimba di due anni morta in un intervento: il catetere era troppo grande

La vicenda della bimba di due anni morta nel corso di un intervento, ha portato alla verifica degli strumenti utilizzati nella sala operatoria del policlinico di Tor Vergata, presso il quale la piccola era ricoverata in vista del trapianto di midollo al fine di curare l’anemia falciforme. E’ ora fondamentale appurare se le dimensioni del catetere fossero adeguate per la bimba. Il catetere era troppo grande? Tale strumento è stato sequestrato dai carabinieri del Nas nel corso dell’inchiesta per omicidio colposo. Sette sono le persone indagate all’interno del personale del policlinico, tra medici e infermieri. Un esperto effettuerà la perizia sul catetere. Gli accertamenti arrivano a seguito dell’autopsia effettuata sul corpo della bimba, la quale avrebbe portato ad ipotizzare che a causare la morte potrebbe essere stato l’utilizzo di un sondino troppo grande che le ha reciso una vena, portando al riempimento del polmone destro di sangue e provocando conseguentemente un arresto cardiaco. Intanto  il professor Mario Dauri, primario dell’Unità anestesiologica di Tor Vergata, ha negato che a determinare la morte della bimba di due anni nel corso dell’intervento sia stato un catetere troppo grande. D’altro canto il papà di Gloria ha affermato che lo stesso personale del policlinico avrebbe ammesso l’utilizzo di un sondino troppo grande.

Solo maggiori accertamenti sul catetere in questione porteranno a scoprire la verità sulla vicenda.