Attualità Italiana

Roma: Raoul Bova indagato per evasione fiscale

L'attore Raoul Bova è indagato dalla Procura di Roma per aver evaso di 680mila euro. I pm hanno chiesto il sequestro di 1,5 milioni di euro


Non finiscono i problemi per Raoul Bova. Dopo le voci sempre più insistenti di una sua imminente separazione dalla moglie Chiara Giordano, ora l’attore romano è entrato nel mirino della guardia di finanza. Secondo la procura di Roma, infatti, sarebbe indagato per evasione fiscale per una cifra attorno ai 680mila euro tra il 2005 e il 2010. Per questo motivo i pubblici misteri hanno chiesto il sequestro di beni per un valore di 1,5 milioni di euro.
Secondo le indagini, Bova avrebbe trasferito dei costi su un conto intestato alla società che gestisce i suoi diritti d’immagine dal 1996. Le transizioni finite sotto la lente d’ingrandimento della procura, infatti, sono state versate sul conto della Sammarco Srl, società che è in mano allo stesso attore e a sua sorella (avendo rispettivamente il 20% e l’80% delle quote).
Secondo quanto riportato sulle pagine odierne del quotidiano romano Il Messaggero, attraverso questa operazione, Bova sarebbe riuscito a pagare un’aliquota più bassa rispetto a quanto avrebbe dovuto allo Stato qualora avesse versato quei soldi sul proprio conto.

Inizialmente la richiesta fatta dalla procura per un sequestro preventivo per una somma equivalente al sospetto illecito era sta respinta sia dal Gip sia dal Riesame, in quanto non era stato riconosciuto alcun rilievo a livello penale. La Cassazione, invece, ha accolto il ricorso della procura e ha imposto al Riesame la riapertura del caso per verificare e valutare se il reato “possa configurarsi come penalmente rilevante”. Qualora fosse accertata una condotta fraudolenta, Bova rischierebbe il sequestro di alcuni dei suoi beni per un valore di 1,5 milioni di euro e non dei soli 680mila evasi: infatti, la cifra attualmente dovuta allo Stato deve essere quantificata al netto degli interessi.
L’attore romano ha comunicato di essere tranquillo e di “attendere con animo sereno i risultati dell’accertamento fiscale”.



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