Attualità Italiana

Andrea Pizzocolo: trovati slip e calze nella cassaforte del killer di Lodi

Continuano le indagini su Pizzocolo. Sono stati trovati slip e calze in una cassaforte all'interno dell'ufficio dove lavora l'uomo


Proseguono le indagini degli inquirenti sul caso che coinvolge il killer di Lodi, Andrea Pizzocolo. Il 41enne è accusato di omidicio volontario e atti osceni su cadavere. L’uomo è incriminato nella morte della giovane romena Lavinia Simona Ailoaiei ed è accusato anche di sequestro di persona e rapina ai danni di un’altra ragazza romena, Gabriela C. Trovati dagli inquirenti slip e calze nella cassaforte dell’ufficio dell’uomo. Nel corso delle ultime ore, le squadre investigative stanno svolgendo una serie di operaazioni di perquisizione ai danni dell’uomo. La perquisizione, questa volta, ha avuto luogo nei pressi della sede sede operativa della dita di ascensori in cui lavorava Pizzocolo e in cui ricopriva il ruolo di responsabile della contabilità. Durante la perquisizione all’interno del suo ufficio, sono stati rinvenuti in un armardio blindato a disposizione dell’uomo, un paio di boxer, diversi slip, una camicia blu, calze e un paio di pantofole di un motel. Tali referti sono stati sequestrati e messi a disposizione degli inquirenti in modo tale da poterli analizzare, sperando che possano esser utili nella ricerca di elementi volti a chiarire meglio la vicenda. L’uomo, infatti, ha un alter ego, quello di assassino, come confermato dagli inquirenti.

Durante le trascorse perquisizioni, infatti, erano stati trovati diversi filmati nei quali le protagoniste erano giovani donne, segregate e torturate, probabilmente anche uccise. Ancora non è stato reso chiaro se si tratta di video girati dallo stesso Pizzocolo. E’ proprio questo uno delle strade principali sulle quali gli inquirenti stanno basando le loro ricerche.

Prima di Lavinia, trovata morta strangolata, Pizzocolo aveva torturato un’altra ragazza secondo delle modalità molto simili. A soccorrere la ragazza sarebbe stato un 20enne che avrebbe raccontato alla polizia le condizioni in cui l’avrebbe trovata: mani legate e nastro di plastica nera attorno al collo.



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