Attualità Italiana

Rifiuti tossici, si indaga anche in Puglia dopo le dichiarazioni di Schiavone

Le dichiarazioni di Schiavone sulla presenza di rifiuti tossici anche in Puglia destano allarme, ma attualmente non c'è motivo di pensare che il territorio sia contaminato


L’allarme rifiuti tossici continua a colpire l’Italia. Ora si indaga anche in Puglia dopo le dichiarazioni di Carmine Schiavone. Ma il procuratore aggiunto di Bari, Pasquale Drago, ha detto che non ci sarebbero riscontri in tal senso. Infatti nessun altro collaboratore di giustizia, che conosceva bene il territorio pugliese, avrebbe mai detto una cosa del genere. Intanto è stata annunciata da Drago l’apertura di un’indagine conoscitiva in tal senso, al fine di fare luce sulle dichiarazioni di Schiavone.

Il procuratore aggiunto dice che attualmente si sta diffondendo panico e preoccupazione ingiustificati, in quanto si tratta di elementi ancora da accertare. Non si ha alcun riscontro sulla presenza di rifiuti tossici in Puglia, in quanto Schiavone è stato arrestato nel 1992, e nello stesso periodo Salvatore Annacondia, ex capoclan della mafia barese, ha iniziato a collaborare. A dimostrazione di ciò ci sono i primi verbali che risalgono al 1993. Le dichiarazioni di Schiavone sui rifiuti tossici non combaciano con quelle di Annacondia, il quale conosce molto bene il territorio pugliese. L’ex capoclan è stato interrogato dalle procure di Lecce e Bari, oltre che dalla Procura nazionale antimafia. Dunque al momento le dichiarazioni di Schiavone non trovano ancoraggio nella realtà dei fatti. Drago è però d’accordo con il presidente della regione Puglia Nichi Vendola sulla volontà di fare chiarezza sulla vicenda, per valutare se i cittadini mettono a rischio la loro salute consumando prodotti pugliesi. Si temono danni d’immagine privi di fondamento per questa bella regione, e per questo è necessario indagare al fine di scongiurare ogni ipotesi negativa. E così Drago ha aperto un’indagine conoscitiva per valutare lo stato di salute del territorio pugliese, al fine di accertare che non ci siano pericoli. Verrà monitorato l’intero territorio.

Insomma, l’allarme rifiuti tossici sembra espandersi a macchia d’olio, ed ora dalla Campania arriva alla Puglia, con le dichiarazioni di Schiavone.



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