Attualità Italiana

Genova, sciopero bus: è il quarto giorno

Continuano le proteste a Genova da parte dei sindacati contro la privatizzazione del trasporto pubblico. Oggi è il quarto giorno di sciopero dei bus


Continuano le proteste a Genova contro la privatizzazione dei trasporto pubblico. A quanto pare sembra che l’atmosfera non voglia proprio rassenerarsi e questo è già il quarto giorno di sciopero dei bus. Per non parlare del traffico che è peggiorato nelle ultime ore. Ieri, giovedì 21 novembre, vi era stata una sorta di trattativa tra il sindaco Marco Doria e i sindacati. Trattativa che però non ha raggiunto risultati positivi.Ieri, infatti, i due sindacalisti Mauro Nolaschi e Andrea Gatto, della Faisa Cisal, al termine della trattativa con il primo cittadino, sono usciti dal palazzo Tursi per comunicare l’esito. Ma non con la risposta che si aspettavano di ricevere. “Siamo al punto di partenza. Vogliono che i sacrifici che abbiamo accettato per quest’anno, siano ripetuti anche per il prossimo anno. La lotta deve continuare“, avevano detto di due sindacalisti. Subito dopo sopo partiti fischi nei confronti del sindaco da parte dei lavoratori presenti lì davanti palazzo Tursi, delusi da quanto aveva appena udito. E infatti, sembra proprio che la lotta continui. Alla manifestazione hanno partecipato più di 2mila dipendenti Amt (Azienda mobilità e trasporti) insieme a quelli della Aster (lavori stradali) e Amiu (rifiuti). “Si tratta di una vera e propri questione di Genova quella che sta coinvolgento il trasporto pubblico di Genova”, sono queste le parole di Danilo Caruso, della Filt/Cgil Roma-Lazio. “I lavoratori sono vittime come i cittadini”, aggiunge. Nel frattempo, giungono “appoggi solidali” anche da altre città italiane, quali Livorno.
Antonio Vella, responsabile per Cisl della Federazione del traporto, ha riferito: “I cittadini sono dalla nostra parte. Sia qui che nel resto d’Italia. Ora dobbiamo evitare pericolose infiltrazioni e atti vandalici. Per noi non ci sono colori, siamo solo tranvieri”. Il sindaco, poi, avrebbe espresso il suo parere in merito alla mancata trattativa: “Si trattava di un accordo complesso. Soprattutto in questo momento di grande agitazioni degli animi dei dipendenti. Avevo chiesto di sospendere la sommossa al fine di aprire la trattativa, ma mi è stato detto di no”.



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