Attualità Italiana

Ataf Firenze, secondo giorno di sciopero dei bus: le ultime notizie

Continua lo sciopero degli autisti dell'Ataf a Firenze. Questo è il secondo giorno di protesta che ha creato molti disagi ai fiorenti pendolari. Ecco le ultime notizie


E’ il secondo giorno di sciopero dei bus a Firenze. La Ataf resta ferma anche oggi, vediamo insieme le ultime notizie. Il servizio di trasporto è stato bloccato del tutto e non sono state rispettate nemmeno le fasce garantite. La protesta degli autisti della Ataf è rivolta allo spacchettamento dell’azienda e ai mancati contratti integrativi. In poche parole i lavoratori dovranno lavorare di più e riposare di meno, il tutto senza prevedere un aumento dello stipendio.Intanto lo sciopero ha creato grandi disagi ai fiorenti. Molti sono arrabbiati perché aspettano troppo tempo o vanamente alle fermate dei bus: «Basta, non è giusto che si paralizzi una città», sono le parole dei pendolari stanchi di dover subire questa spiacevole situazione.
Nel frattempo, i lavoratori si sono riuniti in assemblea attenendo di incontrare l’azienda. Accresce anche il traffico della città. Sulle pensiline elettroniche si legge “Blocco servizio per sciopero illegittimo”.
Gli autisti dell’Ataf però non si arrendono e proseguono nella protesta.  «I veri illegali sono i nostri dirigenti», avrebbe riferito uno di loro. Da giorni la manifestazione che si sta svolgendo a Genova ha coinvolto anche Firenze. Uno sciopero che non ha fatto altro che provocare grande malessere tra i cittadini di Firenze che ancora non comprendono del tutto le motivazioni.
In molti hanno commentato: «I conducenti sono privilegiati che lavorano meno di tutti gli altri cittadini».
Di contro, uno degli autisti che ha preso parte allo sciopero ha riferito: «Il nostro non è un lavoro come un altro. Saremo costretti a guidare otto ore filate con una sola pausa di venti minuti. Neppure il tempo di andare in bagno. A volte siamo costretti a trattenere la pipì, oppure dobbiamo fermare gli autobus con i passeggeri a bordo e andare ai gabinetti dei bar più vicini. E’ come guidare da Firenze alla Svizzera senza soste».



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