Dal Mondo

India: “non è un Paese per donne”. Ennesimo stupro di gruppo

Continua il calvario del turismo femminile in India. Dallo scattare del 2014 sono già tre i casi di stupro e il fenomeno, nonostante l'inasprimento delle pene non sembra arrestarsi


New Delhi – Dall’inizio del 2014 (sono passati solo 16 giorni) sono avvenuti già tre episodi raccapriccianti di stupri di gruppo ai danni di turiste straniere. L’ultima vittima è una donna danese di 51 anni, travolta martedì scorso dalla malsana libido del branco.

E pensare che alcuni mesi fa, il ministro del turismo indiano ha lanciato la “rassicurante” campagna Io rispetto le donneMolto probabilmente un espediente per accaparrarsi di nuovo la fiducia del turismo femminile, spaventato dagli incredibili numeri di molestie subite negli anni nel subcontinente asiatico. Le campagne e l’inasprimento delle pene previste dalla nuova legge anti-stupro non sono servite per ora a rendere l’India un Paese più sicuro per le donne.

Le storie del 2014 – All’inizio del mese il primo caso e forse il più agghiacciante. La vittima è una turista polacca di 33 anni. La donna ha denunciato di essere stata narcotizzata e stuprata davanti alla figlia di due anni da un tassista che avrebbe dovuto portarla da Mathura nell’Uttar Pradesh a New Delhi. La scorsa settimana invece ad essere molestata è stata una giovane turista tedesca di 18 anni, adescata su un treno diretto a Chennay, nello stato sudorientale del Tamil Nadu. L’assalitore (arrestato), avrebbe abusato di lei cogliendola di sorpresa mentre dormiva.
Martedì scorso è stata invece la volta della turista danese. La vittima stava tornando da un pomeriggio di shopping a New Delhi. Si era persa e non riusciva a trovare il suo albergo nel quartiere di Paharganj. Era il suo primo ed ultimo giorno nella capitale dopo una settimana di soggiorno in India e dopo aver chiesto informazioni nei pressi della stazione ferroviaria centrale, un gruppo di uomini (sembrerebbero stati 8) l’ha avvicinata e condotta di forza nel cortile interno di una palazzina delle ferrovie. Qui la donna è stata ripetutamente stuprata. La turista danese, in condizioni terribili, ha sporto denuncia e ieri è stata rimpatriata senza sottoporsi ad un esame medico come richiesto dagli investigatori che, a tempo di record, hanno arrestato alcuni senzatetto soliti aggirarsi nei pressi della stazione. Tuttavia le indagini sono ancora in corso.

Un altro smacco per il turismo indiano. Il danno d’immagine causato da questi terribili avvenimenti è troppo grande. E troppo vicino è il ricordo della studentessa morta in seguito alle sevizie subite su un bus di New Delhi. Già da allora, si era registrato un crollo del 35% del turismo femminile. Ci si chiede come possano migliorare le cose per il subcontinente se, solo in due mesi, i casi di stupro ai danni di turiste straniere sono già quattro. Un mese fa, infatti, a Goa è stato arrestato un istruttore di Yoga per aver abusato di una sua allieva olandese di 25 anni.

Chiudiamo con le parole di Ranjana Kumari, direttore del Center for Social Research e riportata sulle pagine del Corriere della Sera dalla giornalista Alessandra Muglia: “Cambiare la mentalità che porta gli uomini a commettere abusi è una grande sfida. Molti giovani fanno fatica ad affermare il proprio ruolo dominante in una società in rapido cambiamento”.



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Continua il calvario del turismo femminile in India. Dallo scattare del 2014 sono già tre i casi di stupro e il fenomeno, nonostante l'inasprimento delle pene non sembra arrestarsi


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