Attualità Italiana

Addio a Michele Liguori vigile simbolo della Terra dei Fuochi

Oggi si sono tenuti i funerali di Michele Liguori, il vigile diventato simbolo della Terra dei Fuochi


E’ morto Michele Liguori, il vigile urbano che era diventato simbolo della Terra dei Fuochi. Durante l’omelia funebre di oggi, Monsignor Antonio Di Donna vescovo di Acerra ha definito l’uomo come un nuovo angelo moderno che si è battuto fino alla fine contro il male.

Erano presenti moltissime persone al funerale di Michele Liguori. Tra gli esponenti dell’ordine pubblico si è potuto vedere Esposito, il capo gabinetto della prefettura, Luca Corbellotti, tenente e colonnello dei carabinieri di Castel Cisterna e anche Donato Cafagna, il commissario straordinario che si occupa dell’emergenza roghi.

Stefano Caldoro, il presidente della Regione Campania, ha voluto esprime tutta la sua vicinanza alla famiglia di Michele Liguori, ma anche agli amici e ai colleghi del vigile urbano che fin dall’inizio si è battuto per cercare di fermare la pratica di versamento dei rifiuti tossici in Campania, una prassi che sta provocando migliaia di vittime e la diffusione costante di tumori.

L’uomo è morto ieri all’eta di 59 anni a causa di due tumori. I funerali si sono tenuti questa mattina all’interno della Chiesa di Sant’Alfonso; in piazza erano presenti diversi volontari di associazioni ambientaliste, che affollavano la piazza. Durante la cerimonia sono stati organizzati dei picchetti formati da polizia, carabinieri e vigili urbani nello spazio adiacente alla chiesa, onde evitare eventuali disordini o scompigli.

Il vescovo di Acerra, durante la cerimonia, ha ricordato ai fedeli come il giorno dei funerali di Michele Liguori non poteva che essere più azzeccato: oggi, infatti, viene festeggiato San Sebastiano, il patrono della polizia municipale che è morto martire. Durante il discorso del religioso, sono stati molti i riferimenti all’operato che l’uomo ha svolto nel corso degli ultimi anni a favore di questa causa importante che, tuttavia, è stata anche la stessa che ha provocato la sua morte.



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