Attualità Italiana

Il Giorno della Memoria nel ricordo dei sopravvissuti (VIDEO)

Oggi è il Giorno della Memoria, in ricordo delle vittime della Shoah. Ecco la storia di Vera Vigevani Jarach, che ha vissuto una doppia tragedia


Oggi, 27 gennaio 2014, è il Giorno della Memoria, nel quale si ricorda la Shoah. Ospiti a Che tempo che fa, su Rai 3 con Fabio Fazio, il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli e Vera Vera Vigevani Jarach, che ha vissuto una doppia tragedia nel Novecento. Su questa donna il Corriere.it ha anche dato vita ad un docuweb intitolato Il rumore della memoria, e messo a punto da Alessia Rastelli, Marco Bechis e Antonio Ferrari.

In occasione del Giorno della Memoria, per ricordare le vittime della Shoah, particolarmente rappresentativa risulta la storia della signora Jarach, la quale fuggì dall’Italia a seguito delle leggi razziali. Vera visse quindi in Argentina nel corso del periodo della dittatura militare. Qui la seconda tragedia della signora Jarach: la figlia Franca scomparve nel nulla, e a quanto pare rimase vittima dei cosiddetti voli della morte e venne gettata in mare. La colpa della figlia di Vera Vigevani Jarach era quella di voler cambiare il mondo, ma lei, come tanti altri giovani, venne uccisa brutalmente dalla dittatura argentina. De Bortoli parla delle tragedie vissute dalla Jarach, ovvero il progetto nazista di cancellare dalla faccia della terra un intero popolo, e quello della dittatura argentina di eliminare tutti gli oppositori. Qui 30mila persone persero la vita, ovvero un’intera generazione. Ed è questa una delle storie più toccanti ed esemplificative del Giorno della Memoria nel ricordo dei sopravvissuti. Il nonno di Vera Vigevani Jarach morì ad Auschwitz. Il docuweb nasce dalla visita della Jarach al Binario 21.

La storia di questa sfortunata donna deve essere da esempio nel Giorno della Memoria, in ricordo delle vittime della Shoah ma anche di tutti quelli che hanno dovuto affrontare situazioni di estrema difficoltà e tragedia personale. Il mondo nel Novecento ha vissuto momenti di estrema crudeltà, che devono rimanere negli occhi della gente.

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