Attualità Italiana

Milano, studenti fumano spinello a scuola: finiscono in ospedale

La scuola è un posto sicuro per i giovani? No se entrano droghe e spinelli che mettono a rischio la salute e la vita degli studenti come avvenuto a Milano

Studenti fumano spinello


Brutta disavventura per quattro studenti di Milano: durante l’intervallo a scuola fumano uno spinello di nascosto ma finiscono tutti in ospedale. Il fatto è avvenuto nel cortile dell’Istituto tecnico Galilei di Milano durante la pausa per la ricreazione.I protagonisti della vicenda sono tre ragazze e un ragazzo: la più piccola ha 15 anni, la più grande 18. La più grave è la diciassettenne di origini ucraine che è entrata in codice rosso al Niguarda. Per gli altri tre il codice ospedaliero è stato verde. Per tutti e quattro sintomi comuni sono stati giramenti di testa e difficoltà respiratorie mentre la prima ha perso anche i sensi. Ora tutti sono stati dimessi e fuori pericolo ma la storia lascia aperti molti spunti di riflessione. Chi ha fatto entrare la droga a scuola? Chi avrebbe dovuto supervisionare sul divieto di fumo (e nel caso specifico di uso di droghe)? Pare che a portare la marijuana sia stata una compagna di classe di una delle vittime, anche lei di 15 anni. Il preside dell’istituto milanese coinvolto ha assicurato che si tratta di “un episodio molto grave che non si era mai verificato prima” e, una volta appurato che i giovani fossero fuori pericolo, ha anche garantito che i responabili “saranno puniti” ma soprattutto che si faranno “indagini interne per capire chi ha venduto la droga. Le conseguenze più gravi saranno per chi ha fatto entrare la droga nell’istituto”. Intanto la notizia ha fatto il giro della rete e ci si chiede se in altre scuole ci sia il problema della diffusione delle droghe e se non sia compito proprio dell’ambiente scolastico fare una buona campagna di prevenzione e sensibilizzazione. Ovviamente la speranza è che si tratti veramente di un caso isolato ma purtroppo la piaga della droga tra i giovani sembra suggerire che non è così.



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