Economia

Baby-sitter pagate dallo Stato? Si può fare

Baby-sitter pagate dallo Stato? Si può fare. Vediamo come e perché


Baby-sitter pagate dallo Stato? Si può fare, ma forse non si vuole farlo. In Francia, il ruolo della badante è riconosciuto, tutelato e retribuito dallo Stato. In Italia, la figura di badante, baby-sitter e anche di casalinga sono poco tutelate. Tuttavia si può fare. Esiste infatti un bonus di 300 euro per le neomamme, introdotto nel 2013 e poco pubblicizzato dai media. La colpa è anche della politica, che evidentemente non è riuscita a fare una comunicazione positiva in merito. Per quest’anno, sono stati stanziati 20 milioni e altrettanti lo saranno nel prossimo anno. Le baby-sitter le paga, anche se solo in parte, lo Stato.

Eppure sono poche quelle che lo sanno. Si tratta di un voucher di 300 euro al mese per sei mesi destinato alle neo mamme e previsto dalla legge Fornero (n.92 del 2013). Forse, una delle poche cose buone fatte dall’ex ministro. Eppure, non è tutto oro quel che luccica. Per accedere a questo bonus, l’iter burocratico risulta un vero incubo. Scopriamo perché. I 300 euro al mese di bonus sono previsti sia per pagare una baby-sitter o l’asilo, questo per quando la mamma vuole tornare al lavoro finito il periodo di maternità. L’ex ministro Fornero aveva introdotto il mini incentivo pari a 1.800 euro in relazione al congedo parentale: sei mesi pagati al 30% dopo i cinque mesi di assenza obbligatoria dovuta alla maternità. È stimato che sarà in grado di aiutare “solo” 11 mila mamme.

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Tuttavia, la richiesta è stata fatta solo da 3.762 mamme: il 37% delle aventi diritto. Burocrazia e poca informazione in merito, queste le cause di un bonus di 300 euro passato completamente inosservato. Gli asili dovevano essere accreditati presso l’Inps, e sono in pochi quelli che lo avevano fatto. Inoltre, la richiesta doveva essere fatta via Internet in un unico giorno. Questi paradossi hanno fatto sì che i fondi a disposizione non sono stati sfruttati. Per il prossimo anno la situazione sarà pressappoco identica. Dunque, le baby-sitter possono essere pagate in parte dallo Stato e le neomamme possono usufruire di un bonus. Eppure, anche se si può fare, nessuno (o quasi) lo sapeva o lo pubblicizza.



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