Attualità Italiana

Trapani, bimbo morto per overdose di farmaci: sotto accusa la madre

Madri che uccidono i figli piccoli: questa orrenda verità si ripropone a Trapani dove un bambino di appena 5 anni è morto per overdose da antidepressivi somministrati, secondo l'accusa, proprio dalla mamma


Ad Alcamo (Trapani) ieri mattina un bimbo di appena 5 anni è stato trovato morto nel suo letto: la causa del decesso sarebbe da attribuire ad una overdose di farmaci. Ma l’aspetto più inquietante della vicenda deve ancora arrivare: per l’omicidio è stata fermata la madre. Pare infatti che la donna, una giovane 33enne di nazionalità messicana, avrebbe somministrato al piccolo gli psicofarmaci che assumeva per curare la sua depressione. Questa la prima ricostruzione dei fatti della Procura di Trapani.

PADRE DIMENTICA IL FIGLIO IN MACCHINA

Durante l’interrogatorio condotto dal sostituto procuratore Sara Morri, la giovane mamma sarebbe caduta più di una volta in contraddizione. Era stata proprio lei, ieri mattina, ad avvertire le forze dell’ordine raccontando di aver trovato il figlio morto nel suo lettino, nella loro abitazione di via Amendola. I due vivevano da soli: il padre del bambino, separato dalla donna, si era trasferito in Germania. La sua testimonianza però è apparsa da subito sospetta su più punti. La donna soffriva di depressione e assumeva ansiolitici: la tesi della Procura è che li avesse fatti ingerire anche al piccolo.

FARMACI ANTIDEPRESSIVI: CONSUMO ECCESSIVO

Tra le cause della depressione di cui soffriva la donna ci sarebbe proprio la separazione burrascosa con il padre del piccolo: in passato la donna aveva sporto nei suoi confronti denuncia per maltrattamenti. Oggi sarà effettuata sul corpicino della vittima l’autopsia a cura del professore Paolo Procaccianti, direttore dell’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo. I risultati potrebbero essere determinanti per la conferma del capo d’accusa. Madri che uccidono i figli piccoli: sono notizie che nessuno vorrebbe ascoltare ma che purtroppo a volte si propongono all’opinione pubblica in tutta la loro agghiacciante natura. Si resta sconvolti per la morte prematura ma soprattutto perché la violenza arriva dalla persona che più di tutte dovrebbe proteggere per natura un figlio: la mamma.

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