Attualità Italiana

Caso Elena Ceste, i testimoni: durante le ricerche Michele ci fece allontanare

Le ultime notizie sul caso Elena Ceste: il marito della donna depistò le ricerche? Nuovi testimoni raccontano come Michele non li fece avvicinare al luogo in cui si trovava il cadavere di Elena


Eravamo vicini al luogo del ritrovamento ma Michele ci fece allontanare. Sono queste le parole di alcuni dei testimoni ascoltati in queste ore dalle forze dell’ordine. Volontari e non ripercorrono le ore che sono seguite alla scomparsa di Elena Ceste. Tutti ci siamo chiesti come mai nessuno abbia trovato quel corpo così vicino a casa sua. E ora, almeno secondo queste ultime testimonianze, si inizia a capire il perchè. Nuove ombre quindi sul marito di Elena Ceste che dal primo giorno si è detto innocente e ha raccontato una storia dietro l’altra per farci pensare che sua moglie se ne fosse andata o che qualcuno l’avesse portata via. Lui in quei giorni aiutava nelle ricerche, era anche stato in quel posto, vicino al canale della ferrovia a Isola D’Asti e allora perchè non ha visto il corpo della povera Elena?

GLI SMS ANONIMI MANDATI DAL SUD ITALIA: LEGGI QUI

Sembra essere evidente: lui poteva sapere dove si trovava il corpo e per questo motivo partecipava in modo attivo alle ricerche e così come in quel gioco a chi si avvicina di più all’oggetto nascosto, appena i ricercatori si sono avvicinati al canale lui si è avvicinato ancora di più occupandosi in prima persona di verificare.

LE TESTIMONIANZE RACCOLTE DA LA STAMPA: “Stavamo battendo la zona con le zone cinofile, quando fummo raggiunti dal marito. Era visibilmente alterato, urlavo che degli uomini gli avevano portato via la moglie. Noi ci stavamo dirigendo proprio verso la zona dove è stato trovato il cadavere ma lui ci suggerì di cambiare direzione, verso la chiesa”.

Perchè? Forse in quei giorni di ricerche i volontari e i Carabinieri non ci fecero caso, pensando che l’uomo fosse affidabile ma oggi, dopo tutto quello che si è scoperto si torna ad analizzare ogni dettaglio di quelle ore. Una frase detta da Michele ai giornalisti il giorno dopo la scomparsa di Elena fa davvero riflettere “l’ho abbandonata e poi sono uscito per portare i miei figli a scuola”. Perchè usare questo termine? Fin’ora abbiamo sempre giustificato Michele dicendo che un uomo dopo la scomparsa della donna che ama potrebbe dire cose senza senso. Ma ora sembrano essere davvero le coincidenze, come l’sms inviato proprio da Angri, il paese natio di Michele. E se non fossero poi tutte coincidenze?



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4 responses to “Caso Elena Ceste, i testimoni: durante le ricerche Michele ci fece allontanare

  1. Io sono del parere che Michele ha commesso un omicidio d’impeto a causa delle sue fobie verso i messaggi della moglie Elena che chattava con alcuni uomini.

    Michele soffoca la moglie, in bagno o in camera, poi in preda alla disperazione pensa di liberarsi del corpo nudo- lo porta in garage-lo avvolge in un telo da serra per non lasciare tracce ematiche nel vano bagagli dell’auto. Ha poco tempo a disposizione Michele -deve pensare subito a un posto che sia isolato ma anche vicino casa.

    Trasporta il corpo in loc. Chiatta a Isola d’Asti e lo depone nel canale. Nel tornare a casa pensa come imbastire un alibi che lo scagioni – fra due mesi i contadini ritornano nei campi di Isola d’Asti e forse potrebbero ritrovare il cadavere- già un corpo che però vedrebbero: nudo!

    Ecco la prima idea! Michele pensa di riandare al più presto in loc. Chiatta con la scusa di cercare la moglie facendosi, magari, notare! – così se dovessero trovare il corpo e anche il suo DNA sugli arbusti li vicini luogo avrebbe un movente che lo scagionerebbe- poi pensa di far trovare i vestiti in cortile ma disposti in sequenza, per raccontare che Elena s’è spogliata e che ha girovagato nuda per le campagne del luogo!

    Un primo pensiero che gli affiora e conserva anche in questa intervista :

    http://video.corriere.it/elena-ceste-quando-marito-tv-diceva-va-giro-nuda-mi-fa-vergognare/1bc91ffa-5b65-11e4-bef3-ab502ce50ac0

    Poi però si accorge degli occhiali rimasti o dimenticati a casa- già, ora l’alibi della fuga volontaria non reggerebbe più – Elena è miope e senza gli occhiali non avrebbe compiuto un passo fuori di casa! –Già, che fare ora? – cambiare versione?- Ecco la seconda idea fulminea! Michele pensa a costruire l’alibi di una fuga forzata! – un’idea troppo fulminea! – vedere l’articolo:

    http://www.lanuovaprovincia.it/stories/cronaca/26430_elena_ceste_le_due_verit_del_marito_il_procuratore_non__stata_costretta/

    Una fuga fatta da un uomo che, a suo parere ,aveva chattato con la moglie e che Lui dirà di aver incrociato mentre portava i bambini a scuola- si saprà poi che quest’uomo, che Michele accusa, avrà un alibi di ferro per quel giorno del 24 gennaio.

    Michele però cerca di rafforzare il suo alibi contro quest’uomo.
    Copia il cellulare sulla porta dello studio del medico di Elena- poi chiamerà suo fratello con la scusa di aiutarlo in casa con i bambini – chiede al fratello di aiutarlo in questa sua tesi e di ritornare giù a Salerno dai parenti – di mandare da una cabina telefonica di Salerno o di un’altra località del Sud- Italia un messaggio al dottore di Elena per dirigere e depistare le indagini fuori da Lui- fuori dalla sua attenzione. Vedere qui:

    https://www.ultimenotizieflash.com/cronaca/2014/10/31/il-mistero-dellsms-inviato-al-dottore-di-elena-ceste-trascinata-dai-capelli-da-un-altro-uomo/

  2. Io sono del parere che Michele ha commesso un omicidio d’impeto a causa delle sue fobie verso i messaggi della moglie Elena che chattava con alcuni uomini.

    Michele soffoca la moglie, in bagno o in camera, poi in preda alla disperazione pensa di liberarsi del corpo nudo- lo porta in garage-lo avvolge in un telo da serra per non lasciare tracce ematiche nel vano bagagli dell’auto. Ha poco tempo a disposizione Michele -deve pensare subito a un posto che sia isolato ma anche vicino casa.

    Trasporta il corpo in loc. Chiatta a Isola d’Asti e lo depone nel canale. Nel tornare a casa pensa come imbastire un alibi che lo scagioni – fra due mesi i contadini ritornano nei campi di Isola d’Asti e forse potrebbero ritrovare il cadavere- già un corpo che però vedrebbero: nudo!

    Ecco la prima idea! Michele pensa di riandare al più presto in loc. Chiatta con la scusa di cercare la moglie facendosi, magari, notare! – così se dovessero trovare il corpo e anche il suo DNA sugli arbusti li vicini al luogo, avrebbe un movente che lo scagionerebbe- poi pensa di far trovare i vestiti in cortile ma disposti in sequenza, per raccontare che Elena s’è spogliata e che ha girovagato nuda per le campagne del luogo!

    Un primo pensiero che gli affiora e conserva anche in questa intervista :

    http://video.corriere.it/elena-ceste-quando-marito-tv-diceva-va-giro-nuda-mi-fa-vergognare/1bc91ffa-5b65-11e4-bef3-ab502ce50ac0

  3. Poi però si accorge degli occhiali rimasti o dimenticati a casa- già, ora l’alibi della fuga volontaria non reggerebbe più – Elena è miope e senza gli occhiali non avrebbe compiuto un passo fuori di casa! –Già, che fare ora? – cambiare versione?- Ecco la seconda idea fulminea! Michele pensa a costruire l’alibi di una fuga forzata! – un’idea troppo fulminea! – vedere l’articolo:

    http://www.lanuovaprovincia.it/stories/cronaca/26430_elena_ceste_le_due_verit_del_marito_il_procuratore_non__stata_costretta/

    Una fuga fatta da un uomo che, a suo parere ,aveva chattato con la moglie e che Lui dirà di aver incrociato mentre portava i bambini a scuola- si saprà poi che quest’uomo, che Michele accusa, avrà un alibi di ferro per quel giorno del 24 gennaio.

    Michele però cerca di rafforzare il suo alibi contro quest’uomo.
    Copia il cellulare sulla porta dello studio del medico di Elena- poi chiamerà suo fratello con la scusa di aiutarlo in casa con i bambini – chiede al fratello di aiutarlo in questa sua tesi e di ritornare giù a Salerno dai parenti – di mandare da una cabina telefonica di Salerno o di un’altra località del Sud- Italia un messaggio al dottore di Elena per dirigere e depistare le indagini fuori da Lui- fuori dalla sua attenzione. Vedere qui:

    https://www.ultimenotizieflash.com/cronaca/2014/10/31/il-mistero-dellsms-inviato-al-dottore-di-elena-ceste-trascinata-dai-capelli-da-un-altro-uomo/

  4. In un secondo momento però, si accorge degli occhiali rimasti o dimenticati a casa- ora sa che l’alibi della fuga volontaria non reggerebbe più – Elena è miope e senza gli occhiali non avrebbe compiuto nemmeno un passo fuori di casa! – già, che fare ora? – cambiare versione?- Ecco la seconda idea fulminea! Michele pensa a costruire l’alibi di una fuga forzata! – un’idea troppo fulminea!
    Vedere qui: http://www.lanuovaprovincia.it/stories/cronaca/26430_elena_ceste_le_due_verit_del_marito_il_procuratore_non__stata_costretta/

    Una fuga forzata fatta da un uomo che, a suo parere, aveva chattato con la moglie e che Lui dirà di aver incrociato mentre portava i figli a scuola- si saprà poi che quest’uomo, che Michele accusa, avrà un alibi di ferro per il 24 gennaio, giorno della scomparsa di Elena.

    Michele sa che ormai dovrà sostenere il suo alibi: o contro quest’uomo o verso un’altra persona.

    Prenderà il numero di cellulare sulla porta dello studio medico, del medico di Elena – chiamerà suo fratello, con la scusa che gli serve aiuto in casa – con l’occasione, si confesserà o chiederà al fratello di aiutarlo anche a sostenere questa sua tesi: l’alibi di una fuga forzata da terzi!
    Gli chiederà poi, di ritornare giù, per inviare da una cabina telefonica di Salerno o di un’altra località del Sud- Italia un messaggio al medico di Elena per spostare (o depistare) le indagini fuori da Lui, fuori dalla minaccia di disonore al loro cognome -vedere qui:

    https://www.ultimenotizieflash.com/cronaca/2014/10/31/il-mistero-dellsms-inviato-al-dottore-di-elena-ceste-trascinata-dai-capelli-da-un-altro-uomo/

    Questa è solo un’ipotesi, la mia, credo la più plausibile.

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