Attualità Italiana

Terremoto, secondo Giuliani è possibile che ci sia un forte sisma in Abruzzo

È partito l'allarmismo sul web, dopo una nota diffusa dalla Fondazione Giuliani. Ecco il punto di vista dell'Ingv.


Partiamo dal presupposto che, come abbiamo detto moltissime altre volte, i terremoti non si possono prevedere. Detto questo, riportiamo le parole di Giampaolo Gioacchino Giuliani, che ha affermato, in una nota pubblicata sul sito della fondazione Giuliani, che: «È buona norma mantenere attenzione sulla possibilità di rilascio eventi finchè le anomalie di Radon rimangono medio-alte, come in questi giorni. Si consiglia pertanto prudenza, attenzione e consapevolezza, in particolare nei territori interessati da sciami». Secondo Giuliani il radon sarebbe presunto precursore sismico. Inutile dire che dopo la pubblicazione della nota, avvenuta in data venerdì 14 dicembre, sono iniziati gli allarmismi e, come sempre in questi casi, la notizia corre veloce sui social network. L’Ingv comunica il suo punto di vista. Ecco le ultime notizie. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Ingv, ha rassicurato in merito alla notizia, e quindi sull’imminenza di un evento sismico nelle zone che già nel 2008 sono state rovinosamente colpite dal terremoto de L’Aquila. A parlare è Stefano Gresta, il presidente dell’Ingv, che ha affermato:
«Affermazioni come quelle di Giuliani non sono affatto nuove a chi si occupa di terremoti, ma sono prive di qualsiasi fondamento scientifico». In realtà, nel comunicato, online dalle 23.20 di ieri, si ricorda semplicemente che le tre stazioni di monitoraggio attive in Abruzzo «mostrano un costante incremento sull’andamento anomalo relativo alle variazioni del ‘rate’ del flusso di Radon. Tali variazioni trovano riscontro nello sciame attivo sul territorio di Campotosto, per un raggio focale della zona epicentrale pari a circa 5 km.». Il comunicato di Giuliani precisa quindi che «l’evoluzione del flusso di Radon non mostra la possibilità di un forte evento entro le prossime 12-16 ore», e spiega che forti variazioni nelle emissioni di Radon potrebbero «manifestarsi anche in 6-8 ore, per rilasciare entro le successive 6-24 ore un possibile evento di forte grado Richter (4.0-5.0). In tal caso – conclude la nota della Fondazione – ne daremo immediata comunicazione».

 



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