Attualità Italiana

Imu: ultimo giorno per pagarla, si usano i risparmi di una vita

Ecco cosa fare se non riesce a pagarla entro oggi.


Ci siamo, sono davvero le ultime ore per pagare quella che potremmo definire la tassa più discussa del Governo Monti. Oggi è infatti l’ultimo giorno per versare il saldo dell’Imu. In alcuni casi, si arriva a pagare anche il doppio rispetto all’acconto e, secondo le previsioni di Confedilizia, gli italiani pagano l’Imu con i risparmi di una vita: la tassa avrebbe spinto infatti «tre italiani su cinque a ricorrere ai risparmi realizzati negli scorsi anni». La Cgil ha invece fatto sapere che, invece, tra l’Imu e i rincari delle bollette, la spesa per la casa supera ormai il 31% del budget delle famiglie e per 3 milioni di nuclei supera il 40% del reddito disponibile creando «seri disagi». Ecco quindi che la “voce” casa, nel bilancio degli italiani, pesa sempre di più. Pensiamo che nel 2010 le spese per le proprie abitazioni incidevano per il 28,4% nei budget delle famiglie. Rispetto al 1980, quando la casa pesava l’11,5%, l’incidenza della spesa è quasi triplicato. Le associazioni dei proprietari riunite nel Coordinamento Unitario (Arpe Federproprietà, Confappi, Uppi) in uno studio elaborato con Eures stimano per l’Imu un gettito complessivo di 23,4 miliardi e una spesa media a famiglia di 1.216 euro, a fronte dei 437 del 2011, con un aggravio di costi pari a circa 780 euro. 

Oggi, con il saldo della tassa sulla casa, l’Imu, è atteso un gettito di circa 15 miliardi di euro che, pagati a giugno in acconto, porterebbero l’incasso a 23-24 miliardi di euro, qualcosa di più rispetto ai 21 stimati nel provvedimento Salva-Italia.

Come fare se non si può pagare entro oggi – Se si è impossibilitati a saldare entro oggi l’Imu, lo si può fare con una mini-sanzione grazie al cosiddetto “ravvedimento operoso” (+0,2% per ogni giorno di ritardo fino a 14 giorni), poi però le sanzioni aumentano progressivamente.
I costi varieranno anche a seconda delle città di residenza. Ad aumentare l’aliquota di base, rispetto all’acconto, sono stati il 27,92% dei Comuni.

 



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