Attualità Italiana

Pannella smette lo sciopero e accetta la terapia endovena

Ha accettato la terapia endovena, i medici gli hanno prescritto una flebo di acqua e zucchero per far riprendere l'idratazione.


Le ultime notizie sulla salute di Marco Pannella, che ha destato nei giorni scorsi molta preoccupazione, lasciano sperare. Il leader dei radicali infatti, dopo otto giorni di sciopero completo della fame e della sete, su consiglio dei medici (molto preoccupati per le sue condizioni di salute e per i danni irreparabili che avrebbe potuto riportare) ha accettato una terapia endovena. Ad annunciarlo alla stampa è proprio lui. Adesso Pannella è ancora ricoverato in una clinica romana, proprio per curare le conseguenze dovute al suo sciopero. La protesta, lo ricordiamo, era nata per cercare di far risolvere il problema delle condizioni nelle carceri e del sovraffollamento delle stesse. Nei giorni scorsi i medici avevano parlato di un aggravamento delle sue condizioni. Sentitosi male durante la notte, Pannella ha preso la decisione di sottoporsi alle cure. Ecco le ultime notizie.

Da quello che si apprende i medici della clinica avrebbero prescritto al leader dei radicali una flebo di acqua e zucchero, per far riprendere l’idratazione al suo corpo. Il medico Claudio Santini, in diretta a Radio Radicale, ha fatto sapere: “Abbiamo appena cominciato una terapia endovenosa con una soluzione di acqua e zucchero. Abbiamo appena iniziato a reidratare Pannella. Vediamo l’esito, che non è scontato, di questa terapia. Si tratta di vedere se attraverso l’idratazione riprende la diuresi, e quindi il recupero della funzione renale”.
Da quello che si apprende, ieri sera Marco Pannella si era sentito male, dopo aver partecipato alla trasmissione RadioCarcere su Radio Radicale. Questo il suo intervento: “Il problema è semplice: ho detto, ho giurato che se uno di quelli che ho evocato, un Vasco Rossi, avesse ritenuto di poter annunciare ‘mi candido per la battaglia per l’amnistia, la giustizia, la libertà’, per uscire dalla infamante condizione di flagranza criminale dello Stato italiano, una campagna lanciata dal Natale 2005, dalla Santa Pasqua del 2006, dal 25 aprile scorso anno, da battaglie comuni, ho giurato che se uno di questi darà corpo a questa lista avrei bevuto. Questa cosa formale – ha detto Pannella intervenendo a Radio Radicale – non c’è stata”.


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