Attualità Italiana

Michele Buoninconti resta in carcere: è pericoloso potrebbe fare ancora del male

Le ultime notizie sul caso Elena Ceste: Michele Buoninconti resta in carcere perchè potrebbe essere ancora pericoloso. Questa la decisione del Gip


Michele Buoninconti è in carcere con l’accusa di aver ucciso sua moglie, Elena Ceste. Un omicidio premeditato aggravato anche dall’occultamento del cadavere. Mentre il vigile del fuoco in carcere legge la bibbia e continua a dire a tutti che sua moglie era una santa, fuori dalla cella i giudici decidono cosa ne sarà di lui, almeno per ora. Il Gip ha deciso che Michele non può lasciare il carcere e ha anche spiegato i motivi che hanno portato all’arresto. Per i legali di Michele, la reiterazione a un anno dal presunto omicidio non sussiste ma chi deve decidere la pensa in modo diverso. Michele è un violento e se lasciato in libertà potrebbe ancora fare del male.

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Il giudice per le indagini preliminari Giacomo Marson nelle 80 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare sostiene questa tesi, la tesi che l’uomo sia capaci di fatti brutali e che lasciarlo in libertà vorrebbe anche dire mettere a rischio la vita di altre persone, anche dei figli. Uno spietato assassino che ha organizzato nei dettagli il suo piano sia prima che dopo. Ha ripassato bene la parte e ha anche cercato in tutti i modi di far capire ai suoi bambini quella che doveva essere la tesi da sposare. Dimenticare delle liti tra lui ed Elena, dimenticare di aver visto papà picchiare la mamma.

Buoniconti è stato descritto da tutti come un soggetto pronto all’ira, persona da non contraddire e anzi cui è consigliabile ubbidire. In questi termini – chiarisce il magistrato – si sono espressi i genitori della vittima, la vicina di casa Marilena Ceste (non parente di Elena ndr) e l’architetto Giacomo Marzo, capo squadra esperto del distaccamento vigili del fuoco di Alba“. Contro Michele quindi anche altre persone che non fanno parte direttamente del nucleo familiare ma che in qualche modo sono in contatto con lui. Si dice che questo caso sia diventato in parte mediatico visto il grande interesse da parte dell’opinione pubblica. Allora non possiamo fare a meno che citare anche l’episodio in cui Michele si scaglia contro la giornalista di Pomeriggio Cinque, l’episodio in cui distrugge la telecamere della troupe di Porta a Porta. CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO

E infatti il Gip commenta anche quell’episodio: “Nell’occasione, senza plausibile ragione, l’indagato ha dapprima aggredito i presenti provocando loro lesioni con prognosi dai cinque ai quindici giorni per poi sfogare i propri istinti sulle attrezzature, distruggendole”. 

In questa occasione, come avevano anche detto i giornalisti della Rai, i figli di Michele erano presenti. Una vicina racconta, avvallando le parole dei giornalisti, che in quel momento i ragazzi erano rimasti impietriti, senza parole vedendo la folle reazione di Michele.

Le condotte criminose sono maturate e si sono sviluppate in ambito domestico, sicché la permanenza dell’indagato in tale contesto appare particolarmente pericolosa perché potrebbe danneggiare i figli” queste le parole dei Gip. Michele resta quindi in carcere mentre i suoi legali continuano invece a cercare testimonianze di persone che spendano parole positive per Michele e ci ricordano che preparava la torta per i bambini. Può bastare?

 

 



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