Attualità Italiana

Caso Elena Ceste: chiesti 30 anni per il marito Michele Buoninconti

Le ultime notizie sul caso Elena Ceste: nell'udienza del 23 settembre 2015 il pm ha chiesto la condanna a 30 anni per il marito della donna uccisa nel mese di gennaio 2014


La richiesta è quella che tutti si aspettavano, non si può dire altrimenti. 30 anni per l’omicidio di Eleana Ceste. E’ questa la richiesta fatta dal pubblico ministero. 30 anni per il marito di Elena accasato di aver ucciso sua moglie e di aver occultato il suo corpo in un canale. Per mesi Michele avrebbe mentito a tutti: mentito a se stesso, ai suoi figli, alle forze dell’ordine, alla famiglia di Elena che continuava a cercare la donna con la speranza che sarebbe presto tornata a casa. Per il pm Laura Deodato non ci sono dubbi:  “I dati sono incontrovertibili, le indagini sono state condotte in maniera ineccepibile, non esistono ipotesi alternative” queste le parole pronunciate in aula questa mattina dopo una requisitoria che è durata più di 3 ore. Chiesti quindi 30 anni per il vigile del fuoco che da sempre si è detto innocente, che non ha ma ceduto nonostante i mesi di reclusione e che continua a dire di non avere nulla a che fare con la morte della donna. Elena, scomparsa da casa in una mattina di freddo e gelo, era il 24 gennaio del 2014, è stata ritrovata poi a ottobre dello stesso anno. A gennaio del 2015 l’arresto di Michel Buoninconti accusato di aver ucciso sua moglie e di aver nascosto il suo corpo a Isola d’Asti in località Chiappa.

IL POMERIGGI CONTINUA IN ATTESA DELLA SENTENZA DA PARTE DEL GIUDICE- La giornata non è ancora finita. Dopo la richiesta del pubblico ministero si va avanti. Ora è atteso l’intervento degli avvocati della famiglia Ceste, Deborah Abate Zaro e Carlo Tabbia, e Benedetta Donzella, legale per l’associazione Penelope, rappresentata in aula dal presidente Francesco Farinella. Poi il 7 ottobre toccherà alla difesa. L’avvocato Enrico Scolari, subentrato da pochi giorni col collega Giuseppe Marazzita nel collegio difensivo, ha commentato a caldo: “Una requisitoria molto precisa e dettagliata, coinvolgente, ma a nostro giudizio manca un’analisi degli indizi”. E poi la decisione del giudice. Torna ancora una volta il mese di ottobre, mese in cui il corpo di Elena fu ritrovato per caso durante dei lavori per il comune. Il giudice dovrà decide se accogliere la richiesta dell’accusa o se pensare a un altro tipo di condanna. Potrebbe ovviamente anche assolvere Michele Buoninconti dall’accusa di omicidio, ma al momento questa ipotesi sembra essere scartata.



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