Attualità Italiana

Il giallo di Marcheno: le ultime notizie sulla scomparsa di Bozzoli, focus sugli operai

Le ultime notizie sul giallo di Marcheno: la scomparsa di Mario Bozzoli e la morte misteriosa di Ghirardini. Le news con il focus sulle parole degli operai della fonderia


Da tempo si attende una svolta che però non è arrivata. Prima delle vacanze di Natale sembrava che la soluzione al giallo di Marcheno stesse per arrivare con l’iscrizione nel registro degli indagati di due operaio della Bozzoli e quella di due nipoti dell’imprenditore Mario Bozzoli che lo ricordiamo, manca da casa dall’8 ottobre 2015. Quella sera Mario era nell’azienda di famiglia, la sua azienda e quella del fratello che però, almeno secondo le indagini delle forze dell’ordine, non avrebbe nessun legame con la scomparsa di Mario. A questa vicenda si lega anche quella della misteriosa morte di Giuseppe Ghirardini, uno degli operai che quella sera era in azienda, una delle persone che potrebbe aver visto qualcosa ma che non potrà mai raccontare i dettagli visto che è morto. Un omicidio? Un suicidio? Non è ancora dato saperlo anche se la ex moglie e le sorelle di Ghirardini lottano per la verità sostenendo che l’uomo non avrebbe mai potuto uccidersi. Era sereno, era felice, avrebbe rivisto suo figlio dopo anni. Il Natale sarebbe stata per lui una grande occasione e invece il viaggio in Italia è arrivato ma solo per motivi davvero tragici. Ma quali sono le novità in questa vicenda? Dal settimanale Giallo arrivano delle nuove indiscrezioni che riguardano proprio gli atteggiamenti degli operai che in qualche modo sembrano essere legati a questa vicenda.

“A che temperature fonde il titanio?”. A fare più volte questa strana domanda a colleghi e amici sarebbe stato Oscar Maggi, uno dei due operai della fonderia Bozzoli indagato per l’omicidio e la distruzione del cadavere di Mario Bozzoli, l’imprenditore bresciano scomparso dalla sua fabbrica l’8 ottobre. Perché l’operaio voleva conoscere questi particolari? Forse, compiuto il delitto, è venuto a sapere che la sua vittima aveva una protesi dentaria in titanio, materiale che non fonde a 900 gradi, la temperatura a cui andavano i forni della fabbrica? I carabinieri sono certi che l’imprenditore vi sarebbe stato gettato dentro. ( da Giallo in edicola da oggi)

L’operaio avrebbe detto che quelle domande erano state successive alla scomparsa, le avrebbe fatte dopo incuriosito da quello che i Carabinieri del Ris cercavano nella fonderia. E a proposito dei soldi che sarebbero arrivati sul suo conto, stranamente proprio in quel periodo da parte dell’azienda, l’uomo dichiara che erano degli straordinari arretrati che non erano mai stati pagati.

Per ora solo indizi che non possono servire per una vera e propria incriminazione. Si attendono altri sviluppi in questa vicenda.



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