Attualità Italiana

Nuove accuse di Veronica Panarello contro suo suocero: rivolgeva strane attenzioni al piccolo Loris

Le ultime notizie dal carcere dove si trova Veronica Panarello: nell'interrogatorio altri dettagli sul rapporto tra il nonno di Loris e il piccolo. Veronica parla anche di strane attenzioni del suocero verso il bambino


Emergono nuovi inquietanti dettagli sull’ultimo interrogatorio di Veronica Panarello in carcere e ancora una volta, le parole della donna, sono come un macigno per suo suocero, Andrea Stival. Veronica, in carcere con l’accusa di essere l’assassina di suo figlio, il piccolo Loris Stival, da mesi porta avanti una nuova tesi. Lei non ha ucciso suo figlio, l’assassino sarebbe suo suocero, Andrea Stival e il movente di questo omicidio sarebbe la loro presunta relazione sessuale, secondo il racconto della donna, lei e il padre di suo marito erano amanti. Una circostanza che il signor Stival ha più volte smentito e continua a farlo. Non solo rifiuta categoricamente le accuse di Veronica che lo vedrebbero nel ruolo di assassino del piccolo, ma nega anche di aver avuto una relazione clandestina con lei. Sul numero di Giallo in edicola questa settimana, un nuovo servizio esclusivo con alcuni stralci dell’interrogatorio della Panarello dal carcere, stralci in cui la donna parla dello strano rapporto che il piccolo aveva con suo nonno. Parole che sembrano voler lasciar intendere che il nonno del piccolo Loris avesse degli strani atteggiamenti nei confronti del bambino. Vediamo le frasi di Veronica nell’interrogatorio da Giallo.

“Mio suocero, oltre che per andare a fare lavori di idraulica, portava con sé Loris anche al mare. Un giorno, però, il bambino disse di non voler più andare con lui, assumendo atteggiamenti di repulsione nei suoi confronti”.

VERONICA PANARELLO ACCUSA SUO SUOCERO: ERAVAMO AMANTI

Perchè il piccolo avrebbe dovuto assumere atteggiamenti di repulsione nei confronti di suo nonno? Cosa vuole lasciar intendere Veronica con queste parole?

Leggiamo ancora sul numero di Giallo in edicola questa settimana: “Nei primi giorni di luglio del 2014 sono stata ricoverata in ospedale… In quel periodo, al fine di evitare che Loris rimanesse per l’intera giornata a guardare la tv, abbiamo deciso di lasciarlo andare con il nonno, che doveva fare alcuni lavori… Andrea non vedeva in modo positivo la presenza del bambino, perché a suo dire parlava troppo. Ricordo che qualche giorno prima di Ferragosto, mio suocero chiamò Loris per farlo sedere accanto a lui. Il bambino, senza fornire alcuna motivazione, si rifiutò. A seguito di ciò Andrea, tra il serio e l’ironico, esclamò: “Con questa cosa piccola che ti ritrovi che devi fare?”.

La donna dichiara che a questo punto intuisce che l’affermazione del suocero si riferiva agli organi genitali di suo figlio e così appena il suocero si è allontanato ha chiesto spiegazioni in merito al piccolo che non disse nulla. La donna ribadisce che in quel periodo il bambino era nervoso e non gradiva la presenza di suo nonno in casa tanto da arrivare a parlare anche con suo padre Davide di questa situazione.

Ricordiamo che le indagini sono andate avanti e sono stati effettuati tutti i riscontri del caso sulle parole della donna. Al momento non c’è nessun motivo di pensare che il nonno del bambino sia coinvolto in questa triste vicenda.



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