Attualità Italiana

Nuovo allarme, farina di Polenta e fesa di tacchino contaminati: lotti ritirati

Il Ministero della Salute lancia due nuovi allarmi alimentari: ritirati dal commercio la farina di Polenta e la fesa di tacchino, poiché contaminate

farina di polenta e fesa di tacchino contaminati


Nuovo allarme alimentare. Questa volta i lotti ritirati dai supermercati riguarderebbero la farina di Polenta e la fesa di tacchino. Questi alimenti sarebbero risultati contaminati e a dare la notizia è proprio il Ministero della Salute, il quale ha richiesto il ritiro. La farina di Polenta è contaminata da fumosisine. Stiamo parlando di micotossine che risulterebbero essere agenti cancerogeni per l’individuo. Queste sostanze sono state ritrovate all’interno dell’alimento oltre i limiti che sono consentiti dalla legge. A subire il ritiro dagli scaffali del supermercato è toccato alla farina di mais gialla bramata, che ha come marchio: “AZ. AGR. BUONO E BIO”. Il lotto sui è stato preso questo provvedimento è L 17081. Il prodotto ha come scadenza il 22 marzo dell’anno 2018. Le confezioni di farina contaminata sono da un kg. Inoltre sappiamo che l’alimento viene prodotto dal MULINO ZAPPAROLI SRL, in via Della Chiesa, a Sermide in provincia di Mantova. Anche la fesa di tacchino è risultata contaminata, ma da un’altra sostanza, abbastanza pericolosa. Stiamo parlando della Listeria monocytogenes.

FARINA DI POLENTA E FESA DI TACCHINO RITIRATI DAL MERCATO ULTIME NOTIZIE: ALIMENTI CONTAMINATI DA SOSTANZE CANCEROGENE

Ritirato dagli scaffali dei supermercati un lotto di farina di Polenta. Sul comunicato del Ministero della Salute è possibile comprendere il motivo di tale richiamo: “Fumonisine in eccesso (oltre i limiti previsti dal Regolamento CE n. 1881/2006)”. E’ consigliata la non assunzione del prodotto. Inoltre, il Ministero ha richiesto la restituzione nel punto vendita. Ma non solo: è stato messo in atto lo stesso procedimento anche per la fesa di tacchino Forno D’oro. Anche in questo caso è stato disposto il ritiro dal mercato. Le confezioni in questione sono marchiate e commercializzate da Capitelli F.lli srl. In questo caso sappiamo che tale alimento è stato contaminato, invece, da Listeria monocytogenes. Il lotto della fesa di tacchino è stato confezionato nell’azienda Forno D’oro in via Vallelunga, 60 a S. Tombio, in provincia di Vicenza. Il lotto riporta il numero 26092017/14112017. Il prodotto indica la scadenza del 14 novembre del 2017. Anche in questo, il Ministero della Salute ha sconsigliato l’assunzione. Le confezioni della fesa di tacchino sono da 3,1 e 3,4 kg. La Listeria è sicuramente una delle sostanze più pericolose per l’organismo di un individuo. Infatti, può provocare diversi problemi. Proprio per tale motivo, il Ministero della Salute ha subito messo in atto il ritiro. Questo prodotto era destinato al catering e al banco delle salumerie dei supermercati.



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