Attualità Italiana

Tra fango e detriti pale in mano: a Forlì arrivano i volontari, tanti giovanissimi

A Forlì decine e decine i volontari per spalare fango e acqua: e ci sono tanti giovanissimi pronti a dare una mano

volontari spalano il fango

Quante volte dei giovani si dice che non hanno voglia di fare nulla, in queste settimane abbiamo sentito narrazioni imbarazzanti, quando si parla di tende e proteste davanti all’università per il caro affitto. La realtà però ci descrive come sempre qualcosa di diverso, perchè oggi, in Emilia Romagna, nel fango, tra pale e sorrisi, ci sono tantissimi giovani. Giovani che hanno lasciato la loro casa e un letto al calduccio, senza acqua e fango, e oggi sono a Forlì, come in altre città dell’Emilia Romagna, per approfittare di qualche ora di tregua.

Non chiamateci angeli del fango

Non piove oggi in molti dei paesi colpiti dall’alluvione e si può spalare. Fango e acqua, pale e sorrisi. E sono lì i nostri giovani, quelli che ogni giorno ci invitano a considerare che qualcosa non ha funzionato, che di errori, almeno negli ultimi 20 anni, ne sono stati fatti. Eppure sui libri di scuola, si parlava di quelle che sarebbero state le conseguenze di un pianeta stanco del cemento, stanco delle abitudini dell’uomo, che non ha vissuto nel rispetto della natura, ma ha devastato tutto. Oggi c’è da prendere una pala in mano, ed eccoli i nostri giovani. Che non amano essere ribattezzati angeli del fango, a quanto pare, ma in fondo, lo sono.

Ci sarà tempo per riparlare di disastri ambientali , di possibili rimedi, di cose da fare. Oggi è il tempo di darsi da fare, pala in mano. E loro sono lì, chi può c’è. Anche solo per incoraggiare, anche solo per un sorriso a uomini, donne, bambini, anziani, di una terra che non si arrende, e che pensa solo a ricostruire, a ripartire, perchè vuole accogliere di nuovo, milioni di persone da tutto il mondo.

Nel fango c’è la disperazione di chi ha perso tutto, ma anche una speranza, quella che non può e non deve mancare mai.

I ragazzi che spalano il fango

Intervistati dal Corriere di Romagna, alcuni dei giovani volontari arrivati in queste ore a Forlì hanno spiegato di aver raccolto l’appello del sindaco e non solo.

Tra gli altri, ci sono anche Beatrice Blaco e Cristian Vallicelli. «Dove abitiamo noi non era successo niente però vedere tutte quelle persone in difficoltà e pensare di non poter fare niente faceva venire un po’ di rabbia e quindi appena abbiamo potuto fare qualcosa ci siamo attivati chiamando il Comune – racconta Beatrice, presente con la mamma Alessandra Lombardi –. Qui abbiamo visto tanta gente che ha voglia di aiutare, ma anche persone che hanno perso tutto».

«Io ho avuto dei parenti che sono stati colpiti da questa tragedia – aggiunge Cristian – una una cosa che mi ha fatto capire quanto le persone siano in difficoltà e mi ha spinto a dare una mano». E si procede, perchè bisogna approfittare di queste ore di tregua. Purtroppo infatti, il maltempo non sembra avere sosta e anche nelle prossime ore, potrebbe piovere di nuovo.

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