Un tecnico ha tradito la famiglia Tronelli diffondendo i video con Stefano de Martino?
I video di Stefano de Martino e Caroline Tronelli trafugati da chi conosceva bene il sistema di sorveglianza della 22enne?
La vicenda che vede coinvolti Stefano De Martino e la sua compagna Caroline Tronelli continua a far discutere e a sollevare nuovi interrogativi. Secondo quanto emerso dalle indagini, la diffusione del video privato della coppia non sarebbe stata un’azione casuale, ma un colpo studiato nei minimi dettagli. Gli avvocati di Stefano de Martino hanno in queste ore, rilasciato diverse dichiarazioni anche in tv, raccontando che le indagini vanno avanti e che il conduttore, è molto amareggiato per quello che è accaduto.
Video in casa di Caroline Tronelli: cosa sarebbe successo
Tutto ha avuto origine la notte del 9 agosto, quando dal server collegato all’impianto di videosorveglianza installato nella casa romana della giovane studentessa è stato sottratto un file contenente le immagini compromettenti. Un gesto che porta a pensare a un’operazione preparata con largo anticipo: non solo per la rapidità con cui il materiale è stato caricato online — pochi minuti dopo il furto era già disponibile su un noto sito per adulti nella sezione dedicata ai video amatoriali — ma anche per il titolo scelto per la pubblicazione, inequivocabilmente “De Martino”.
Gli inquirenti ritengono che chi ha trafugato il file fosse pienamente consapevole dell’identità delle persone riprese. La velocità della diffusione, infatti, lascia pensare che la coppia potesse essere sorvegliata già da tempo. Da qui l’ipotesi che dietro la vicenda non ci sia un semplice atto di hacking isolato, ma un’operazione organizzata e pianificata.
I sospetti su un tecnico di manutenzione
Una pista particolarmente seguita dagli investigatori riguarda la possibilità che un tecnico addetto alla manutenzione dell’impianto possa aver avuto un ruolo chiave. Il sistema di telecamere, installato circa dieci anni fa dopo una serie di furti subiti dalla famiglia Tronelli anche ad opera delle colf, non risulta infatti particolarmente moderno né protetto. A complicare la situazione, la semplicità delle password di accesso utilizzate dai familiari della studentessa.
L’ipotesi è che qualcuno con accesso privilegiato all’impianto possa aver copiato i frame compromettenti e li abbia poi diffusi online, non con l’obiettivo di ricattare le vittime ma per monetizzare rapidamente tramite le visualizzazioni o cedendo il video ad altri.
Gli agenti della Polizia Postale hanno sequestrato l’intero sistema di sorveglianza, ora sotto analisi da parte di un perito nominato dalla Procura. L’obiettivo è ricostruire la catena di eventi per stabilire chi abbia avuto accesso ai dati e in quale momento.
Sul caso stanno lavorando sia la Procura di Roma sia quella di Tempio Pausania (Sardegna), dove è stata depositata la prima denuncia da De Martino e Tronelli, assistiti dagli avvocati Lorenzo Contrada e Angelo e Sergio Pisani.
Le circostanze fanno pensare a un piano concepito non all’ultimo momento, ma con una logica precisa: sfruttare l’immagine pubblica di Stefano De Martino per garantire al video una rapida viralità. Una vicenda che apre scenari inquietanti sul tema della sicurezza domestica e della tutela della privacy, soprattutto quando sistemi datati o poco protetti diventano il punto debole sfruttato da chi agisce nell’ombra.