Attualità Italiana

Non si dà pace il papà della piccola Laura: “Dove ho sbagliato”

Lo strazio del papà della piccola Laura: ha cercato di fare il possibile per salvare la sua bambina ma non ce l'ha fatta

laura morta torino frecce tricolore

Come si può vedere la propria figlia morire, senza poter fare nulla. Come si può vedere una bambina di 5 anni perdere la vita tra le fiamme, tra le urla strazianti di una madre che non sa che cosa fare. Come si può anche solo provare a immaginare quello che i genitori della piccola Laura hanno sopportato in quei minuti concitati. Hanno cercato di fare l’impossibile per salvare la loro piccola. Per Laura avrebbero dato anche la loro vita. Ma non ce l’hanno fatta. Nulla hanno potuto contro le fiamme che in pochi secondi, hanno distrutto tutto per sempre. Cancellato ogni speranza, spezzato una vita. Distrutto una famiglia. «Dove ho sbagliato? Che cosa altro avrei potuto fare? Cosa?». Non si dà pace, Paolo Origliasso, 49 anni, il padre della piccola Laura. E come non provare solo empatia e affetto per questo padre, che stava solo tornando in macchina a casa, con la sua famiglia. E all’improvviso ha visto fuoco e fiamme, quelle provocate dalla caduta dell’aereo delle Frecce Tricolore a Torino.

Un dramma inspiegabile, un dolore straziante.

>>>>>> Hanno fatto di tutto per salvare la piccola Laura: il dramma dei genitori della piccola morta tra le fiamme

La piccola Laura rimasta incastrata nel seggiolino

Purtroppo a complicare la situazione drammatica nella quale questa famiglia in pochi istanti si è ritrovata, è stato il seggiolino nel quale la bimba era seduta. Poche ore dopo la morte della sua bambina, lo spiega proprio suo papà: «Non sono riuscito a slegarla, ho tentato di sganciare il seggiolino, ma non ci sono riuscito. Ci ho provato fino all’ultimo», continua a ripetere il padre, che ieri mattina è stato dimesso dal Cto di Torino e come prima cosa ha voluto raggiungere l’ospedale infantile Regina Margherita. 

La famiglia di Laura, che adesso si è stretta intorno al secondo figlio, ancora in ospedale, viene costantemente seguita da psicologi che si stanno prendendo cura di loro. Più che le ferite del corpo, a bruciare, sono quelle dell’anima. Laura era un angelo, è un angelo volato via. Chi l’ha conosciuta ha solo dolci parole per la piccola:  «Una bambina gioiosa che sapeva stare con gli altri bambini», ha raccontato il parroco don Alessio Toniolo, che in serata ha convocato tutto il paese per una veglia di preghiera.

La prima ricostruzione dei fatti

La macchina sulla quale viaggiava la piccola Laura, sarebbe stata investita da una sorta di palla di fuoco. L’urto non è stato forte ma la macchina ha subito preso fuoco. Si sono tutti ustionati nel tentativo di salvare la bambina. Poi mamma Veronica è stata anche travolta da una ondata di fuoco che le è arrivata sul corpo, bruciando parte del suo viso.

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