Attualità Italiana

Alberto Scagni condannato a 24 anni per l’omicidio di sua sorella Alice. La rabbia dei genitori

E' stato condannato a 24 anni Alberto Scagni per l'omicidio di sua sorella ma i genitori di Alice sono insoddisfatti, le colpe non sono solo sue

omicidio alberto scagni condanna

E’ una storia difficile quella che da oltre un anno, viene raccontata spesso sulle pagine dei giornali, nei programmi che parlano di cronaca. La storia di Alberto Scagni è la storia di un uomo che avrebbe avuto bisogno di aiuto, di una famiglia lasciata da sola, di due genitori che hanno perso tutto. Hanno perso la loro amata Alice, uccisa da un altro figlio che amavano, nonostante tutto. I genitori di Alberto Scagni e di Alice, hanno fatto di tutto per evitare l’epilogo drammatico al quale poi si è giunti ma non ce l’hanno fatta e oggi sono condannati all’ergastolo del dolore.

Una figlia barbaramente uccisa, un figlio in carcere. Una nipotina che non avrà più la sua mamma. Quello che resta di una famiglia, dopo che il primo maggio del 2022, Alberto Scagni, ha ucciso in strada sua sorella a Genova. Oggi è arrivata la sentenza di primo grado: condannato a 24 anni e 6 mesi, questa la decisione dei giudici.

Riconosciuta la premeditazione, ma non l’aggravante della crudeltà. Il pm aveva chiesto l’ergastolo (provvedimento cui si accodano anche i legali del marito di Alice, Gianluca Calzona); i genitori, invece, puntavano sull’infermità totale.

Per Alberto Scagni arriva la condanna dopo l’omicidio di Alice

Graziano Scagni e Antonella Zarri da un anno e mezzo raccontano la storia di una famiglia che ha fatto di tutto. Ha chiesto aiuto, ha denunciato la complicata situazione nella quale Alberto viveva. Due genitori che hanno fatto l’impossibile, abbandonati da tutti. Finiti nella rete di una burocrazia che li ha condannati per sempre. Ha condannato loro a perdere tutto, una bambina a non avere più la sua mamma, un uomo a perdere la donna che amava. E Alberto, che forse con le cure giuste e con i farmaci avrebbe potuto ritrovare la dignità di uomo, a essere un assassino.

I genitori di Alberto Scagni e Alice: parole durissime in aula

«Questo è stato un processo contro di noi, nel quale non si sono voluti ascoltare tutti i testimoni. Non ci può essere giustizia dopo un processo del genere. Di sicuro c’è un pregiudizio», hanno detto in aula i genitori Graziano e Antonella. Non possono essere soddisfatti per quello che è successo e non lo sono. Oggi i genitori di Alberto e Alice lottano ancora per i loro figli, lottano per un assassino che è diventato tale per la negligenza, a loro avviso, di chi avrebbe potuto fare qualcosa. «È una sentenza già scritta. Vogliono addossare tutto ad Alberto per non procedere contro chi ha sottovalutato i rischi legati al suo stato mentale» hanno detto i signori Scagni ai giornalisti, in questa giornata complicata.

Seguici

Seguici su

Google News Logo
Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.