Attualità Italiana

Omicidio Luca Varani, parla ancora il padre di Manuel Foffo: era ricattato da Marco Prato

Il padre di Manuel Foffo torna a parlare e in merito all'omicidio di Luca Varani precisa che suo figlio si sentiva minacciato da Marco Prato per un video girato a Capodanno

Manuel non ha mai detto di volermi uccidere. Lo ribadisce più volte nella sua lunga intervista a Il Messaggero, suo padre. Il signor Foffo in questi giorni non si è sottratto alle mille domande dei giornalisti, ha sempre cercato di spiegare, di provare a dare una ragione ai fatti accaduti. Dopo aver incontrato suo figlio in carcere ribadisce ancora altri concetti: Manuel è stato minacciato da Marco Prato, è questa la nuova convinzione del padre di Foffo che racconta come suo figlio stia vivendo i giorni in carcere dopo aver confessato di aver preso parte all’omicidio di Luca Varani.

Le parole del padre di Foffo: “Mio figlio Manuel non è gay. Marco lo ricattava dopo aver girato un video di un rapporto sessuale con lui. E lui era devastato dalla vergogna. Non ha mai detto che voleva uccidermi. La prima e l’ultima coltellata l’ha inferta Marco Prato. Io spero soltanto che esca la verità”.

Sono le parole di un padre che non può credere che suo figlio si sia trasformato in un mostro e abbia barbaramente ucciso un ragazzo innocente senza nessun motivo. Il padre di Manuel nella sua intervista prova anche a ricostruire la storia dei due giovani e spiega che Manuel e Marco si sono conosciuti nel periodo di Capodanno, il Prato era noto ed è noto negli ambienti gay romani . Proprio in quell’occasione  i due hanno avuto un rapporto da quel momento in poi, secondo il racconto del signor Foffo, Marco Prato avrebbe iniziato a ricattare Manuel.  “Mio figlio si sentiva stretto in un angolo – racconta Valter -, me lo ha detto, anche per questo ha accettato di rincontrare Prato, per cercare di convincerlo a cancellare quel filmato”.

Dopo quel maledetto incontro, quel ricatto è scattato qualcosa…Perchè Manuel ha accettato di prendere parte a questo delitto atroce? Domande alle quali il padre di Manuel cerca una risposta, ma forse lui l’ha già data, perchè appunto, si sentiva minacciato. Oggi racconta come è la vita di Manuel in carcere: “Ho visto un ragazzo devastato dai farmaci e dalla vergogna, che solo adesso si sta rendendo conto di quello che ha compiuto, dell’atroce delitto di cui si è macchiato”. Ma poi ribadisce, c’era quel ricatto, e poi, “sono convinto che la droga, la cocaina e chissà quali altre sostanze assunte, abbiano contribuito ad annebbiare la lucidità di Manuel, che però non è gay”.

Il padre di Foffo ci tiene anche a precisare che la madre del ragazzo non ha nessun coinvolgimento nella vicenda.



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