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E’ morto lo scrittore Luis Sepulveda: aveva contratto il Covid19, le ultime notizie

E' morto dopo il ricovero in ospedale per coronavirus lo scrittore Luis Sepulveda

Dalla Spagna qualche settimana fa era arrivata la notizia del contagio di uno dei più amati scrittori del nostro secolo.

Parliamo di Luis Sepulveda. Oggi purtroppo la notizia è quella della sua morte.

 E’ morto per coronavirus lo scrittore cileno Luis Sepulveda. Era ricoverato da fine febbraio in ospedale a Oviedo dopo aver contratto l’infezione. Lo scrittore, classe 1949, è morto questa notte, come riferiscono i media spagnoli. Era ricoverato presso l’Hospital Universitario Central de Asturias (Oviedo).

MORTO LO SCRITTORE LUIS SEPULVEDA: LE ULTIME NOTIZIE DALLA SPAGNA

Luis Sepúlveda, scrittore, sceneggiatore e regista del cinema cileno, si è stabilito a Gijón (Asturie) dal 1997, gli è stato diagnosticato il coronavirus ed è stato ricoverato, dopo il ritorno dal festival letterario Correntes dÉscritas, tenutosi a Póvoa de Varzim, in Portogallo.

La moglie dello scrittore, a metà marzo, dopo le notizie di un peggioramento di Sepulveda aveva voluto precisare che le sue condizioni di salute erano stabili. “Questo è assolutamente falso – ha detto la moglie di Sepúlveda – È stato sedato dai medici, mai in coma”. Ha poi aggiunto che il marito ha già recuperato la capacità respiratoria in un polmone dopo le complicazioni della malattia, ed è “sulla buona strada” per recuperare l’altro. Infine,  Yáñez ha sottolineato che i medici parlano di un lento recupero, che progredisce giorno dopo giorno.

Purtroppo, a un mese di distanza da quelle parole, è arrivato il drammatico epilogo.

Nato in Cile, Sepúlveda ha lasciato il suo Paese al termine di un’intensa stagione di attività politica, conclusasi drammaticamente con l’incarcerazione da parte del regime del generale Augusto Pinochet. Ha viaggiato a lungo in America Latina e poi nel resto del mondo, anche al seguito degli equipaggi di Greenpeace. Dopo aver risieduto ad Amburgo e a Parigi, è andato a vivere in Spagna, nelle Asturie.

Tra i riconoscimenti ottenuti nella sua carriera, anche qualcosa che lo lega alla nostra Italia. E’ stato proclamato Dottore Honoris Causa dalla Facoltà di Lettere presso l’Università di Urbino.

Tra le sue opere più importanti Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, dedicato a Chico Mendes. Con questo romanzo raccontò ai suoi lettori un primo pezzo della sua intensa vita: sette mesi trascorsi nella foresta amazzonica con gli indios Shuar . Con il secondo romanzo, Il mondo alla fine del mondo, descrisse invece ciò che gli era sembrato inevitabile dal ponte di una nave di Greenpeace, organizzazione a cui si era unito negli anni Ottanta. Ne La frontiera scomparsa invece c’è ancora un altro pezzo della sua storia. Una raccolta di racconti che compongono il libro seguono le tappe di un cileno che dalle prigioni di Pinochet ritrova la libertà attraversando l’Argentina, la Bolivia, il Perù, l’Ecuador, la Colombia e finalmente poi in Spagna, che diventa la sua nuova casa.

Non possiamo non citare tra le altre opere Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare (Historia de una gaviota y del gato que le enseñó a volar); il romanzo, pubblicato nel 1966 ha poi ispirato il bellissimo film La Gabbianella e il Gatto. Lo stesso Luis Sepúlveda partecipò al doppiaggio italiano del film nel ruolo del poeta.

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