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Tredicesimo giorno di guerra, parla Zelensky: “Si scatenerà la terza Guerra Mondiale”

Al tredicesimo giorno di Guerra in Ucraina le parole del presidente Zelensky

zelensky presidente

Sono tante e contrastanti le notizie che arrivano dalla Russia e dall’Ucraina. Ma se a parlare è il presidente Zelensky, in una intervista che sta facendo il giro del mondo, non si può temere che le sue parole siano frutto di una manipolazione. E’ sempre più complicato, dodici giorni l’inizio della guerra in Ucraina e al tredicesimo giorno di invasione, comprendere dove sia la verità e quali siano le notizie costruite per mera propaganda. Le parole di Zelensky arrivano forti e chiare: il presidente nelle ultime ore si è mostrato nel palazzo governativo di Kiev, proprio per mettere fine alle tante voci che lo volevano rifugiato in Polonia, lontano dal suo popolo. Nonostante, secondo le intelligence di vari paesi, ci siano stati almeno 3 tentativi di agguato, 3 tentativi in cui il presidente è scampato alla morte, Zelensky ha scelto di restare in Ucraina per provare a mediare. La situazione si fa però sempre più complicata e il primo ad ammettere che le cose potrebbero precipitare, è proprio il leader ucraino.

Le parole di Zelensky al tredicesimo giorno di guerra in Ucraina

Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “questa guerra non finirà così. Scatenerà la guerra mondiale”. Lo ha detto nel corso di un’intervista al programma “World News Tonight” della ABC. Zelensky afferma inoltre che il presidente russo Vladimir Putin è un criminale di guerra: “Tutti coloro che sono venuti sulla nostra terra, tutti coloro che hanno dato gli ordini… sono tutti criminali di guerra”.

Le parole del presidente arrivano dopo una notte di bombardamenti da parte dei russi in Ucraina. Nella notte infatti, gli aerei russi hanno effettuato nuovi bombardamenti sulle le città dell’Ucraina centrale e orientale. Funzionari ucraini denunciano bombardamenti anche nei sobborghi di Kiev. A Sumy e Okhtyrka, a est della capitale, vicino al confine russo, le bombe sono cadute su edifici residenziali e hanno distrutto una centrale elettrica, ha affermato il governatore regionale Dmytro Zhivitsky, che ha parlato di “molti morti e feriti”, senza fornire numeri. Nell’attacco alla città di Sumy ci sarebbero decine di morti, si teme anche due bambini.

Il capo dell’amministrazione militare regionale, Dmytro Zhyvytsky, ha affermato che stata una “battaglia impari” con le forze russe che hanno bombardato i civili: “Ci sono morti e feriti – ha spiegato in un post su Facebook – i soccorritori stanno lavorando sui luoghi”.

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