Economia

Riforma pensioni ultime notizie: il part-time agevolato con orario ridotto e contributi in busta paga

Ultime news per il mondo dei pensionati in attesa della riforma pensioni: arriva il part-time agevolato in uscita. Ecco di cosa si tratta, come funziona e come si può richiedere

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Ci sono delle importanti novità per il mondo delle pensioni. In vista della tanto attesa riforma delle pensioni, è arrivata una delle prime mosse proposte dal ministro Poletti e riguarda i lavoratori che potranno decidere di andare in pensione usufruendo del part-time agevolato, una mosse che cambierà quindi l’orario di lavoro degli interessati. Le ultime notizie arrivano proprio dalla manovra che è stata approvata e che porterà un grande cambiamento, all’inizio però, nel mondo del privato. Ma come funziona questo part -time agevolato in uscita e in che cosa consiste? Potranno usufruire del part-time agevolato in uscita per i lavoratori prossimi alla pensione: il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha firmato il decreto che disciplina la norma introdotta dalla legge di Stabilità 2016. Il nuovo meccanismo è destinato ai lavoratori del settore privato con contratto a tempo indeterminato e orario pieno, che hanno i requisiti contributivi per la pensione di vecchiaia e che maturano quelli anagrafici entro il 31 dicembre 2018. Il decreto è stato trasmesso martedì alla Corte dei Conti e diventerà operativo dopo la relativa registrazione. Vediamo nel dettaglio le ultime news con gli aggironamenti al 14 aprile 2016. 

PART-TIME AGEVOLATO IN USCITA: ECCO COME FUNZIONA E A CHI SPETTA

Ribadiamo che questa opzione potrà essere selezionata solo per i lavoratori del mondo privato, non per chi lavora in ambito statale. Questo è il primo punto da sottolineare. In questo caso, i lavoratori che hanno tutte le caratteristiche richieste ( requisiti contributivi per la pensione di vecchiaia e che maturano quelli anagrafici entro il 31 dicembre del 2018) potranno concordare con il datore di lavoro un nuovo orario per la giornata lavorativa. Ci potrà infatti essere una riduzione dell’orario di lavoro che va dal 40% al 60%.

IL PART-TIME AGEVOLATO INFLUISCE SULLA PENSIONE? SARA’ MINORE IL VALORE? 

Non ci saranno cambiamenti per quello che riguarda la pensione e quindi l’importo monetario che il pensionato riceverà dopo aver finito anche il periodo in cui lavorerà con il part-time agevolato. Questo è possibile perchè ogni mese, nella busta paga, in aggiunta alla retribuzione per il part-time, una somma esentasse corrispondente ai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro sulla retribuzione per l’orario non lavorato.

CI SARANNO DELLE PENALIZZAZIONI PER I PENSIONATI? Per il periodo di riduzione della prestazione lavorativa, lo Stato riconosce al lavoratore la contribuzione figurativa corrispondente alla prestazione non effettuata, in modo che alla maturazione dell’età pensionabile il lavoratore percepirà l’intero importo della pensione, senza alcuna penalizzazione.

COSA SI DEVE FARE PER RICHIEDERE IL PART-TIME AGEVOLATO IN USCITA?

Il primo passo da fare ci porta negli uffici dell’Inps: bisognerà infatti richiedere la certificazione che attesta il possesso del requisito contributivo e la maturazione di quello anagrafico entro il 31 dicembre 2018. Una volta in possesso di tutta la documentazione, il datore di lavoro e il lavoratore faranno un nuovo contratto denominato “a tempo parziale” e decideranno quello che sarà il nuovo impegno previsto. La durata del contratto è pari al periodo che intercorre tra la data di accesso al beneficio e la data di maturazione, da parte del lavoratore, dell’età per il diritto alla pensione di vecchiaia. Una volta effettuati questi passi, bisognerà solo aspettare i permessi dell’Inps e degli uffici territoriali; la pratica, dal punto di vista burocratico, non dovrebbe durare molto.



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