Economia

Pensioni quota 100 ultime notizie, parla Salvini: la verità sulle penalizzazioni

Salvino torna a parlare delle pensioni quota 100 e difende la misura: non ci saranno penalizzazioni e gli italiani avranno libertà di scelta

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Pensioni quota 100 ultime notizie, qual è la verità sulle penalizzazioni secondo Salvini? Il vicepremier ha confermato che non ci saranno penalizzazioni. L’Ufficio parlamentare di bilancio non è però dello stesso avviso, e nel corso di un’audizione parlamentare ha reso nota una simulazione. Pare che l’assegno pensionistico, per coloro che raggiungono i requisiti richiesti da questa misura, possa ridimensionarsi dal 5% al 30% circa, maggiore è il numero di anni per i quali si anticipa la pensione. Inoltre l’Upb ha anche lanciato l’allarme sulle risorse necessarie per le pensioni quota 100, molto elevate nel caso in cui gran parte dei lavoratori con i requisiti necessari decidessero di lasciare il lavoro.

PENSIONI QUOTA 100 ULTIME NOTIZIE, QUAL E’ LA VERITA’ SULLE PENALIZZAZIONI? PARLA IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI

La misura delle pensioni quota 100 riguarderà una potenziale platea di 437mila beneficiari. Nel caso in cui tutti decidessero di uscire dal lavoro con questa formula, la cifra necessaria a coprire i pensionamenti potrebbe arrivare a 13 miliardi solo per l’anno 2019. A dirlo è l’Ufficio parlamentare di bilancio, che ha presentando una simulazione. Inoltre ha fatto presente che, chi sceglie la formula delle pensioni quota 100, può vedere ridursi l’assegno dal 5% al 30% circa, da un minimo di un anno di anticipo fino a 5-6. Conviene dunque uscire dal lavoro con questa formula? Stando a queste cifre, forse no.

Ma cosa ne pensa il vicepremier Matteo Salvini? Ha sempre dichiarato che la misura delle pensioni quota 100 non avrebbe comportato delle penalizzazioni. Ma qual è la verità? In occasione della presentazione del calendario della polizia, il Ministro dell’Interno si è espresso anche sulla riforma pensionistica. Ai giornalisti presenti ha dichiarato ancora una volta che non ci saranno penalizzazioni ma ci sarà libertà di scelta per i lavoratori. “Chi vuole restare a lavoro può farlo“, mentre “chi vuole avrà il diritto di recuperare i propri contributi e la propria pensione“. Per quanto riguarda invece le finestre di uscita per i lavoratori del settore pubblico, Salvini ha detto che nel pubblico impiego si dovranno studiare degli scaglioni, per evitare che il meccanismo si blocchi. Il vicepremier ha detto quindi: “Diamo a 400mila italiani questa libertà di scelta, e se serviranno più soldi troveremo più soldi“.

A quanto pare quindi non si tratterà di vere e proprie penalizzazioni, ma del calcolo dell’assegno determinato dagli anni di contributi versati. In questo modo però i lavoratori hanno l’opportunità di decidere di lasciare il lavoro prima e recuperare quanto versato piuttosto che rimanere “ostaggio” della Legge Fornero.



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