Persone Scomparse

Caso Roberta Ragusa, il testimone: Logli buttò dei documenti al macero

Le ultime notizie sul caso Roberta Ragusa : le dichiarazioni rese da un testimone che racconta di come Antonio Logli si era disfatto di alcuni documenti dopo la scomparsa di sua moglie


In attesa di sapere se Antonio Logli dovrà affrontare un processo per aver uccisio sua moglie. Roberta Ragusa, si continua a scavare nel passato dell’uomo. Ed emergono alcune testimonianze, che in passato erano state raccontate come “rumors” ma che adesso sono diventate certezze. Sul numero di Giallo in edicola oggi, si leggono alcune delle dichiarazioni rilasciate da un testimone che parla di un fatto strano.

Sulla rivista Giallo, si legge proprio quello che l’uomo avrebbe raccontato ai Carabinieri in merito al caso Roberta Ragusa. “La settimana scorsa ho visto il signor Antonio Logli buttare una serie di documenti cartacei all’interno della ditta di smaltimento rifiuti per cui lavoro”. È il 24 marzo del 2012. Sono passati poco più di due mesi dalla misteriosa scomparsa di Roberta Ragusa, avvenuta nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 a San Giuliano Terme, in provincia di Pisa. A sedere di fronte ai carabinieri è un testimone molto importante. Si chiama Lando ed è un dipendente della ditta Geofor di Pisa, l’azienda che si occupa di gestione dei rifiuti, raccolta differenziata e smaltimento. Non è la prima volta che sentiamo questo racconto, ma in questa occasione, possiamo leggere quelle che furono all’epoca dei fatti le parole dell’uomo. Le dichiarazioni ai Carabinieri non lasciano dubbi: ha davvero visto qualcosa di strano e ha deciso di raccontalo. Ma se davvero Logli ha gettato via qualcosa, di che si trattava?

Le parole del testimone: “Da dodici anni sono operaio al centro raccolta del Comune di Pisa. Sì, sono sicuro di aver visto il signor Antonio Logli al centro di raccolta dove lavoro, una mattina di settimana scorsa intorno alle 10. Il signor Logli si è presentato con dei sacchetti pieni di carta contenuti in una scatola. Tale materiale, dopo essere stato pesato, è stato depositato in un contenitore apposito. Preciso che il signor Logli aveva con sé altri sacchetti, ma non saprei definire quale fosse il loro contenuto e in quale contenitore siano stati depositati, in quanto nella nostra sede non esiste un registro apposito che cataloga il materiale depositato”.

Secondo quanto racconta l’uomo quindi, non è inoltre possibile recuperare quello che finisce nel centro smaltimento. Di che cosa si è voluto liberare il marito di Roberta Ragusa?



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