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Omicidio Pamela Mastropietro a una svolta: i vestiti in casa del nigeriano che l’ha fatta a pezzi e messa in un trolley

Omicidio Pamela Mastropietro a una svolta ecco le ultime notizie: i vestiti in casa del nigeriano che l'ha fatta a pezzi e messa in un trolley. Sangue della vittime e altre prove incastrano il nigeriano che l'ha uccisa


Potrebbe esserci una svolta nel caso della ragazza uccisa e fatta a pezzi e messa in un trolley a Macerata. Un ritrovamento macabro che sembrava all’inizio di questa vicenda, di soluzione complicata, potrebbe avere invece un epilogo molto rapido. Stando alle ultime notizie che arrivano da Macerata, sarebbe stato fermato con l’accusa di omicidio per la morte di Pamela Mastropietro, un ragazzo nigeriano. Già nella tarda serata di ieri le immagini del suo arresto e della perquisizione della sua cava avevano fatto il giro delle testate giornalistiche di tutta Italia ma pochi minuti fa sono arrivati altri dettagli che sembrerebbero non lasciare dubbi sulla colpevolezza dell’uomo. Le forze dell’ordine erano sulle tracce del giovane sin dalla scomparsa della ragazza che era stata avvistata in una farmacia. La persona che l’aveva vista aveva inoltre mostrato i video dell’esercizio ed era subito spuntata una nuova figura sulla strada di Pamela. Secondo quanto era emerso nel corso della notte, dopo l’interrogatorio, l’uomo si era detto estraneo ai fatti, accusando altre persone che potevano avere a che fare con la morte di Pamela. 

OMICIDIO PAMELA MASTROPIETRO ULTIME NOTIZIE: IL NIGERIANO AVEVA I VESTITI IN CASA- Si chiama Innocent Oseghale il nigeriano dichiarato in stato di fermo per la morte di Pamela Mastropietro, la 18enne romana il cui cadavere fatto a pezzi è stato trovato mercoledì mattina in due valigie nelle campagne di Pollenza. A casa dell’uomo, in un appartamento in via Spalato 124, i carabinieri del Ris hanno trovato i vestiti della vittima sporchi di sangue e altre tracce ematiche. Trovato anche uno scontrino di una farmacia poco distante dove la vittima aveva acquistato una siringa. Oseghale aveva avuto in passato il permesso di soggiorno, ma il lasciapassare era scaduto da tempo. Secondo quanto fanno sapere i carabinieri in una nota, il nigeriano aveva «precedenti di polizia per stupefacenti».

In questa storia, come riferiscono i Carabinieri, c’è anche la testimonianza di un’altra persona che aveva fatto il nome di Innocent Oseghale raccontando di averlo visto in giro, nella tarda serata del 30 gennaio 2018, con i trolley dentro i quali i resti della povera Pamela sono stati ritrovati. Se è chiaro che questo omicidio si lega in qualche modo al mondo della droga, incomprensibile è la motivazione che avrebbe portato l’uomo a fare a pezzi il cadavere della ragazza. 

Grazie alle immagini riprese dalle telecamere, che in questi casi diventano sempre più utili, le forze dell’ordine hanno ricostruito le ultime ore di vita di Pamela che aveva lasciato in modo volontario la struttura presso la quale si trovava. Mano a mano si è ricostruita la sequenza temporale degli spostamenti della giovane, le cui tracce, nella tarda mattinata del 30 gennaio si perdevano in via Spalato, a Macerata. Dalle indagini dei militari, testimonianze e immagini video, è emerso che il 29enne nigeriano è stato l’ultimo ad avere avuto contatti con la 18enne.



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