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La morte di Pamela Mastropietro, fermato un nigeriano: “Non l’ho uccisa io”

La morte di Pamela Mastropietro ultime notizie da Macerata, fermato un nigeriano: "Non l'ho uccisa io"


E’ un vero giallo quello che arriva dalla provincia di Macerata e si muove tra le vie di alcuni paesi della zona. Il primo punto: mentre i media parlano della morte di Pamela Mastropietro, la ragazza fatta a pezzi e nascosta in due valigie, la sua mamma non è ancora stata informata del decesso di sua figlia e attende di raggiungere Macerata per l’identificazione. Il secondo punto: non è ancora chiaro se si possa parlare di un omicidio, di un incidente, di vilipendio di cadavere. Il terzo punto: la persona fermata per il presunto omicidio di Pamela Mastropietro, un nigeriano che vive a Macerata, dice di essere innocente. Non sarà affatto semplice rimettere insieme i pezzi di un puzzle mortale. 

PAMELA LASCIA LA COMUNITA’ E VIENE AVVISTATA IN UNA FARMACIA: SEGUITA DA UN NIGERIANO- Potremmo stare ore a discutere del fatto che Pamela doveva essere al sicuro in una comunità alla quale era stata affidata. Purtroppo le cose sono andate in modo diverso. E’ il 29 gennaio quando Pamela Mastropietro esce dalla comunità e non vi fa più ritorno. La famiglia di Pamela si rivolge immediatamente, visto tutto quello che è successo in passato ad altre ragazze si sono allontanate da una comunità, alla trasmissione Chi l’ha visto per lanciare appelli in tv con la speranza che qualcuno chiami. E infatti una telefonata arriva: è quella di una farmacista che ha visto Pamela nella farmacia. La ricorda anche perchè la ragazza aveva con sè questi famosi trolley che si notavano anche per il rumore che faceva. Le forze dell’ordine visionano subito i video del circuito di sicurezza di questa farmacia e vedono che davvero Pamela è passata da questo esercizio commerciale. Ma notano anche un’altra cosa, c’è qualcuno che segue Pamela.Iniziamo quindi le indagini e l’uomo viene individuato.

LA PERSONA FERMATA NEGA DI AVER UCCISO PAMELA-Il nigeriano, che si trova in Italia regolarmente, ha ammesso di avere notato e seguito Pamela, ma di averla poi persa di vista. Ha negato anche qualunque coinvolgimento nell’omicidio e, anzi, avrebbe indicato altre persone che, secondo lui, potrebbero essere implicate. In queste ore sono in corso ulteriori perquisizioni nelle case di queste persone. Nella casa in cui questo nigeriano vive, sono arrivati anche i Ris per effettuare le analisi del caso. Purtroppo il cadavere di Pamela è stato sezionato e pulito, un lavoro che difficilmente è stato fatto per strada e si cercavano probabilmente tracce della presenza della ragazza in questo appartamento. 

PAMELA DOVEVA INCONTRARE QUALCUNO DOPO AVER LASCIATO LA COMUNITA‘? Pamela aveva dei grossi problemi con la droga, anche per questo sua madre aveva deciso di affidarsi a una comunità, per cercare di aiutare sua figlia, per sconfiggere questa dipendenza. Si indaga per appurare se la ragazza abbia lasciato la comunita’ sapendo gia’ chi incontrare, da chi andare e dove trovare una nuova sistemazione. Portandosi dietro i suoi effetti personali nel trolley rosso, uno dei due in cui sono stati trovati invece i suo resti umani, frutto di un orribile sezionamento. Nessuna traccia, invece al momento, dei vestiti di Pamela e di quanto la stessa aveva con se’ quando ha lasciato la comunita’. Tra le ipotesi, quella di un delitto maturato quasi come in una sorta di “rito”, ma anche quella della punizione nell’ambito delle tossicodipendenze locali ai margini della stessa comunita’.  Il corpo smembrato, senza vestiti, era perfettamente pulito e non presentava tracce di sangue.  E questo è un altro dei dettagli macabri di questa vicenda. 



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