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Il giallo di Libero Foti: confessa la sua compagna con una telefonata dall’Ucraina

Svolta nel giallo di Trieste: confessa la compagna di Libero Foti ma si trova in Ucraina

Arriva una svolta sul giallo di Libero Foti. L’uomo è stato ucciso probabilmente i primi giorni di ottobre mentre il cadavere è stato ritrovato alla fine del mese di ottobre: era stato nascosto sul balcone; chi lo ha ucciso lo ha nascosto in dei sacchi per evitare che si potesse sentire la puzza. Si è subito pensato che la compagna dell’uomo, e anche sua badante, avesse delle responsabilità in questo omicidio. Che non si era trattato di un incidente lo si era capito dai segni sul cadavere di Libero: aveva infatti un taglio alla gola. A distanza di un mese dal ritrovamento del cadavere di Foti sul balcone di casa sua, sarebbe arrivata la confessione di Elena, la donna ucraina che da quasi dieci anni era al fianco dell’uomo. Elena, che a quanto pare si trova oggi in Ucraina, raggiunta telefonicamente dalle forze dell’ordine, avrebbe confessato l’omicidio di Libero. La donna ha spiegato le sue ragioni: avrebbe raccontato alle forze dell’ordine che da tempo avrebbe voluto rientrare nel suo paese ma Libero era contrario alla sua volontà.

Un vicino di casa di Libero, a Pomeriggio 5 aveva parlato di un uomo violento-LEGGI QUI

LIBERO FOTI: LA SUA COMPAGNA CONFESSA L’OMICIDIO DELL’UOMO

Le indagini hanno anche accertato che la morte di Foti risalirebbe al 12 ottobre scorso quando, intorno alle 5 del mattino, la coppia avrebbe litigato, come testimoniato anche dai vicini di casa, in via del Veltro, a Trieste. E infatti di quella mattina i vicini ricordano che si erano sentite delle urla. Secondo le prime ipotesi, l’uomo avrebbe aggredito la convivente con un coltello e lei si sarebbe difesa colpendolo alla testa con una bottiglia. Poi lo avrebbe soffocato con il sacchetto di plastica e infine colpito con una lama al collo e a una mano.  Poi avrebbe nascosto il cadavere sul balcone, dopo averlo messo nei sacchi e coperto anche con una coperta.

Sempre secondo le indagini, la donna soffre di una grave malattia. Dopo l’omicidio è partita per l’Ucraina, dove si troverebbe ancora oggi.

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