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A Pomeriggio 5 il drammatico racconto di Patrizia la donna abusata, segregata in un pollaio da suo cognato: in lacrime racconta la prigionia

La testimonianza choc di Patrizia a Pomeriggio 5: ecco come ha vissuto per un mese segregata in un pollaio da suo cognato

E’ stato un momento davvero molto forte quello che Barbara d’Urso ha vissuto questo pomeriggio con la testimonianza di Patrizia, la donna toscana che è stata segregata per oltre un mese da suo cognato. Nella puntata di Pomeriggio 5 in onda oggi 10 dicembre 2019 è arrivato il drammatico racconto della donna, come un pugno in uno stomaco per i telespettatori che a casa hanno ascoltato le parole di questa donna. Tenuta in un pollaio da un parente, su materassi lerci, senza cibo nè acqua, sola in attesa che qualcuno la trovasse. Ma nessuno la stava cercando perchè i suoi parenti pensavano fosse andata via. Un diabolico piano quello che l’uomo che l’ha segregata aveva pensato. Si era fatto persino firmare una delega dalla signora per poter prelevare il reddito di cittadinanza, probabilmente con lo scopo di ucciderla in breve tempo. E aveva abusato di lei, forse solo per questo oggi Patrizia è ancora viva, perchè l’uomo l’ha usata come un oggetto. Da mangiare solo biscotti e acqua, per una settimana nessuna possibilità di andare in bagno. Poi quando ha deciso di violentarla, l’ha lavata con l’acqua fredda. E la minaccia: se non avesse avuto rapporti o se avesse provato a scappare, avrebbe ucciso lei e poi avrebbe fatto del male anche a suo figlio. E’ un racconto drammatico quello che Patrizia fa alle telecamere di Pomeriggio 5, ripercorrendo le ore che l’hanno poi portata alla libertà.

Avevano fatto credere a mio figlio che mi ero allontanata con il padre biologico, si era inventati che avevo un altro uomo e che me ne ero andata con lui in Albania” spiega Patrizia. E tutto questo, lo ricordiamo, è stato fatto dal fratello del marito di Patrizia, suo cognato.

A POMERIGGIO 5 IL DRAMMATICO RACCONTO DI PATRIZIA SEGREGATA PER UN MESE DA SUO COGNATO

Tutto era iniziato da un incontro: le avevano detto che avrebbero dovuto parlare con lei di alcuni problemi di famiglia. Lei quindi si è fidata di queste persone. E’ entrata nella roulotte, poi dopo la discussione le hanno offerto della Coca Cola ma di sicuro in quella bevanda c’era qualcosa. “Mi sentivo un cerchio alla testa, mi era arrivato un colpo come di sonno, io riuscivo a capire quello che mi dicevano ma non riuscivo a parlare e non riuscivo a fare nulla” ha spiegato la donna. Da questo momento inizia la sua prigionia.

Poi al mattino dopo, lei era ancora stordita, è entrata nel pollaio per raccogliere delle uova. “Mi ha frustrato sulla schiena, sul seno, sotto al seno, sulle gambe, poi mi ha costretto a stendermi sulla brandina, ho ancor ai segni e mi ha tenuta legata, ha preso le forbici e mi ha tagliato tutti i capelli. Io non potevo rispondere, provavo solo una grande paura. Mi sono vista la morte in faccia, non riuscivo nemmeno a urlare” ha spiegato Patrizia in lacrime. Per una settimana è rimasta chiusa lì dentro, non poteva fare nulla. Lui la controllava sempre. E dopo una settimana ha cambiato luogo.

Patrizia è riuscita a scappare ed è tornata a casa da suo figlio che purtroppo aveva creduto che se ne fosse andata davvero. Suo cognato è stato arrestato.

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