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Coniugi uccisi a Carovigno: sarebbe stato indagato Cosimo, avrebbe confessato

Da Brindisi le ultime notizie: sarebbe stato arrestato Cosimo Calò con l'accusa di omicidio, avrebbe ammazzato suo fratello e sua cognata

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Potrebbe esserci stata una volta nell‘omicidio di Carovigno. Secondo quanto trapela infatti, avrebbe confessato Cosimo, uno dei fratelli di Antonio Calò ucciso insieme a sua moglie nell’abitazione in cui viveva. Nessuna conferma però da parte dell’avvocatessa di Cosimo Calò, fermata dai giornalisti davanti alla caserma di San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi. L’avvocatessa ha infatti confermato la convocazione di Cosimo ma non ha confermato la notizia della confessione. Nessun commento neppure dei fronte alla notizia del possibile arresto. Al momento emerge che sarebbe stato indagato. Le prime agenzie vengono però battute intorno alle 14,30: ci sarebbe un ordine di arresto per il duplice omicidio e per porto abusivo di armi. Fermato dai giornalisti anche un altro fratello, che ha spiegato che alcuni familiari erano stati convocati questa mattina come persone informate dei fatti.

Ci sarebbero notizie relative all’arresto di Cosimo.

Sarebbe stato arrestato Cosimo Calò per il duplice omicidio di fratello e cognata

Antonio Calò, 70 anni, è stato ucciso a fucilate mercoledì scorso insieme alla moglie Caterina nel loro casolare a Serranova. In caserma anche l’avvocato Carmela Roma che ha dichiarato di assistere Cosimo Calò. Quest’ultimo ora è sottoposto ad interrogatorio alla presenza del pm Francesco Carlucci. Ieri pomeriggio Cosimo Calò ed il figlio erano già stati ascoltati dai carabinieri come persone informate sui fatti. Cosimo, parlando più volte anche con i giornalisti aveva smentito ogni coinvolgimento in questo caso, dicendo che non avrebbe avuto nessun motivo per uccidere Antonio. Ma c’era stata una frase molto forte che Cosimo aveva detto agli inviati de La vita in diretta, aveva infatti commentato: “Chi viene ammazzato, non ha mai ragione“. Inoltre aveva detto, sempre ai giornalisti, che la casa di Antonio Calò era frequentata da brutte persone, come se volesse dare delle spiegazioni non richieste, per l’omicidio di suo fratello e di sua cognata. Oggi sarebbe crollato, anche per la pressione mediatica che c’è stata su questo caso, nelle ultime ore. “Io non so niente, io non ho niente da dire, i rapporti con mio fratello erano buoni” aveva detto alla giornalista di Ore 14, Cosimo, poche ore fa. “Io la notizia l’ho presa male ma non voglio più piangere” aveva aggiunti spiegando che non c’era nessun problema di terreni o di eredità.

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