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Incidente Casal Palocco, la Lamborghini viaggiava a 124Km: lo Youtuber resta agli arresti

Le ultime notizie da Roma: per il Gip Di Pietro deve restare agli arresti, la Lamborghini il giorno dell'incidente a Casal Palocco viaggiava a 124 km orari

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Sotto il peso delle accuse di omicidio stradale aggravato e lesioni, lo youtuber Matteo Di Pietro è stato posto agli arresti domiciliari dal gip di Roma, Angela Gerardi. E almeno per ora, resterà agli arresti domiciliari, secondo quelle che sono le ultime notizie arrivate nel pomeriggio del 26 giugno 2023 da Roma. I dettagli emersi dalle indagini gettano luce sul tragico incidente che ha sconvolto Casal Palocco e ha portato alla morte di Manuel, un bambino di soli 5 anni.

La Lamborghini viaggiava a 124 Km orari al momento dell’impatto con la Smart

Secondo l’ordinanza del giudice Gerardi, il Suv Lamborghini guidato da Di Pietro viaggiava a una velocità incredibile di oltre 124 chilometri orari “immediatamente prima dell’impatto” con una Smart, causando la tragedia che ha tolto la vita al piccolo Manuel. Le prove raccolte hanno svelato l’intenzione dello youtuber di impressionare e attirare l’attenzione dei giovani spettatori online al fine di aumentare i guadagni pubblicitari, mettendo da parte ogni considerazione per la sicurezza e la responsabilità. Nella strada in questione infatti, la velocità prevista non dovrebbe superare i 50 km orari, non solo, sono presenti delle scuole e anche diverse strisce pedonali.

Leggi qui: Bufera su Morning News, lo youtuber che difende i colleghi dopo la morte di Manuel: “è incidente sul lavoro “

Secondo quanto è emerso, secondo quello che è stato scoperto nel corso delle indagini, le altre persone a bordo della Lamborghini, avrebbero sollecitato più volte Di Pietro a ridurre la velocità, poiché percepivano un pericolo evidente rispetto al limite consentito di 50 chilometri all’ora. Questo sarebbe emerso e sarebbe il racconto degli altri presenti sulla macchina, amici del giovane che sembrano voler quasi scaricare la colpa totalmente addosso a lui.

L’ordinanza sottolinea anche il pericolo di inquinamento delle prove, poiché le due telecamere utilizzate per registrare i video all’interno della Lamborghini non sono state trovate. Secondo gli amici di Di Pietro, le telecamere erano in funzione al momento dell’incidente e venivano utilizzate da uno di loro. Tale circostanza ha spinto il pm a ritenere fondamentale il recupero delle registrazioni per la ricostruzione dell’accaduto. In questi giorni si è molto parlato di una GoPro trovata nascosta in macchina ma senza sim e anche di molti messaggi cancellati dai cellulari come anche contenuti video, ma questo saranno le indagini a dimostrarlo e ci sarà un processo utile a chiarire ogni aspetto.

Nell’ordinanza, resa pubblica questo pomeriggio si legge:

ricorrono, nel caso in esame, specifiche esigenze cautelari e, in particolare, si ravvisa il concreto e attuale pericolo che l’indagato possa commettere ulteriori reati della stessa specie di quelli per cui si procede, desumibile dalle modalità della condotta, gravemente imprudente, poiché sostanziatasi nella guida di un’auto di grossa cilindrata a velocità sostenuta e comunque certamente superiore al limite massimo imposto nei centri urbani, peraltro in pieno giorno e nonostante la presenza di attraversamenti pedonali

Di Pietro resta dunque agli arresti domiciliari.

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