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Sneakers biodegradabili: scarpe che si credono piante

Un’azienda olandese ha prodotto una speciale scarpa, completamente ecologica, che si può piantare quando è giunta al termine dei suoi giorni. C’è chi potrebbe ridicolizzare sull’uso delle sue scarpe in tela in un progetto scientifico ed eco-compatibile. Ma adesso l’olandese OAT ha realizzato le sneakers biodegradabili. Queste scarpe saranno disponili tra qualche settimana sul sito […]

Un’azienda olandese ha prodotto una speciale scarpa, completamente ecologica, che si può piantare quando è giunta al termine dei suoi giorni.

C’è chi potrebbe ridicolizzare sull’uso delle sue scarpe in tela in un progetto scientifico ed eco-compatibile. Ma adesso l’olandese OAT ha realizzato le sneakers biodegradabili. Queste scarpe saranno disponili tra qualche settimana sul sito del negozio online della OAT.

Si tratta delle scarpe in tela più ecologiche al mondo: tanto da poter essere piantate in giardino. Per la produzione delle scarpe biodegradabili si utilizzano canapa, sughero, bio-cotone, plastiche biodegradabili, sbiancanti non clorurati e altri materiali non tossici. La suola di queste scarpe verdi contiene i semi da germogliare: la scarpa, una volta logorata, si deposita al suolo,scrive il Gizmag, per poi degradarsi completamente affinché i semi diano vita a una pianta. Christian Maats e Dirk- Jan Oudshoorn, due imprenditori olandesi, sono gli ideatori delle OATS. “il nostro futuro mostra una riconciliazione tra industria e natura, tra essere umano e natura.” dichiarano sul loro sito.

Ora, dopo due anni di ricerca e sviluppo, il lancio della loro Virgin Collection è imminente.

Nonostante le scarpe più verdi nel mondo non siano ancora disponibili sul mercato, il mese scorso hanno vinto il secondo premio per il prodotto piu’ ecocompatibile nel corso dell’Amsterdam Fashion Week.

HODA ARABSHAHI



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1 response to “Sneakers biodegradabili: scarpe che si credono piante

  1. Il sole e la pioggia cambiano l’umore delle persone.

    E loro?

    Sì, anche il loro umore cambia e non per il sole e la pioggia, ma a causa nostra…

    Noi lo ignoriamo, ma loro hanno un’anima, ho parlato con loro e so cosa provano.

    Mi hanno raccontato le loro sofferenze, di come pur adattandosi a noi soffrono ad esser schiacciate, deformate, a volte derise, sfruttate, ignorate, ecc ecc

    Se ne stanno lì senza mai essere interpellate, c’è sempre quella giusta, per ogni occasione, ci accompagnano ovunque separandoci dal mondo quasi a proteggerci da tutto ciò che a noi non piace e senza mai dire nulla o quasi…

    Quasi, perchè loro a volte si ribellano provano a far sentire la loro voce, provano aanche a farci male, ma non abbastanza… Loro, hanno un cuore!

    Noi invece no, le costringiamo ad uscire quando non ne hanno nessuna voglia, ma ci accontentano sempre.
    Loro, col tempo imparano a conoscerci, prendono la nostra forma, ci ascoltano assecondano i nostri capricci, ci seguono se abbiamo fretta, rallentano insieme noi se siamo stanche e sono loro che ci caratterizzano perché grazie a loro ci atteggiamo da femme fatale, sportive, eleganti, sexy, professionali, casual, estremiste…

    E loro, come noi si distinguono in belle, meno belle, brutte alcune anche bruttissime, le emarginate;
    E come io ben so, le belle sono le privilegiate, ovvio non per merito, ma solo per egoismo e per questo soffrono più di tutte le altre;
    ma no, no, non si può parlare di “più” e “meno” tutte soffrono, soffrono a stare riposte in piccole stanzette buie, soffrono perché le usiamo senza mai chieder lor nulla, tipo

    Come state? Avete voglia di uscire con me oggi?
    Vi piace questo look o preferite altro…..
    Oggi c’è il sole, avete voglia di sprofondare nel caldo asfalto della strada insieme a me?!
    Oggi piove, chi ha voglia di farsi una doccia acida insieme a me?!

    a loro farebbe piacere, a turno potrebbero prendere il sole e la pioggia è solo perché loro lo vogliono, questo potrebbe diminuire la sofferenza legata alla loro natura… ma nessuno parla con loro;

    Eppure quando le vedi vergini nel loro ambiente insieme ad altre mille, vaghi tra loro in attesa di decidere quale sarà la tua vittima, le guardi, ti avvicini per guardarle meglio, le osservi le accarezzi e continui così…per infinite ore;
    Loro, nella loro immobilità, nella loro posa plastica senza espressione alcuna ti guardano ed è come se dicessero

    Preeeeendi me…
    No, prendi me….
    Guarda me, ti prego, prendi me …

    Povere, fan così solo perché non sanno cosa le aspetta e di lì a poco, per la prescelta, ha inizio una sofferenza che non finirà mai più, perché anche quando per noi sono “morte” loro continuano a vivere… loro non muoiono mai…

    Tu, le hai mai chiesto cosa provano?

    IO… Si, PERCHE’ IO AMO LE MIE SCARPE!!!

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