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Per non dimenticare, la storia di Alfredo Rampi

Ricordate la storia di Alfredo Rampi? Detto Alfredino, per la sua giovane età, è stato il protagonista di un tragico fatto di cronaca dei primi anni ’80: mercoledì 10 giugno 1981, verso le 19, lo sfortunato bambino di appena 6 anni, cadde in un pozzo artesiano largo 30 cm e profondo 80 metri nelle campagne […]


Ricordate la storia di Alfredo Rampi?

Detto Alfredino, per la sua giovane età, è stato il protagonista di un tragico fatto di cronaca dei primi anni ’80: mercoledì 10 giugno 1981, verso le 19, lo sfortunato bambino di appena 6 anni, cadde in un pozzo artesiano largo 30 cm e profondo 80 metri nelle campagne della località di Vermicino, nel territorio del comune di Frascati.

I soccorritori cercarono con grandi sforzi di salvarlo: si pensò che Alfredino fosse bloccato a 36 metri di profondità, ma la creazione di un tunnel parallelo non si rivelò risolutiva, in quanto il bambino sprofondò giù per altri 30 metri. Il dramma fu seguito tramite una diretta televisiva non stop lunga 18 ore a reti RAI unificate. L’Italia intera rimase in ansia a seguire l’evolversi della situazione: si stimò che più di 21 milioni di persone avessero seguito alla televisione la straziante vicenda.

Sul luogo si portò anche l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

Si presenta Angelo Licheri, un coraggioso volontario, un uomo magrissimo, di professione tipografo, senza alcune esperienza di speleologia. Alle 23,50 di venerdì 12 giugno Licheri viene calato nel cunicolo. Raggiunge Alfredino ma non riesce a tiralo su. L’imbracatura non si infila, il corpo è reso scivoloso dal fango. Alfredino sta ormai soffocando per il fango e la tante ore trascorse nel pozzo. Licheri tenta l’impossibile: rimane a testa in giù per 45 minuti, più del doppio del limite previsto. Per sette volte Alfredino gli scivola. Torna su in evidente stato confusionale, con ferite su tutto il corpo. Dopo di lui, si cala un altro volontario, Donato Caruso. Neanche lui riesce a tirare su Alfredino che è ormai rantolante. All’alba di sabato dal microfono calato nel pozzo non si sente più nulla. Un medico conferma che Alfredino è morto.

Il corpo fu recuperato l’11 luglio, ben 28 giorni dopo la sua morte.

La tragedia del piccolo Alfredino è una storia che ha segnato profondamente tutti quelli che l’hanno vissuta, anche solo come spettatori. Poi è finita in qualche angolo remoto della nostra coscienza, individuale e collettiva. Ma nessuno l´ha mai dimenticata. Ora è stata riportata alla memoria grazie a quanto accaduto nelle ultime settimane.

Il ministro dell’Interno Roberto Maroni e l’ex sindaco di Roma Walter Veltroni sono andati a trovare Angelo Licheri, il volontario che il 12 giugno del 1981 si calo’ nel pozzo artesiano. A Licheri, che ha avuto amputata una gamba per il diabete, hanno consegnato un assegno di 10mila euro, erogato dall’Associazione nazionale vigili del fuoco, in quanto l’uomo che percepisce una minima pensione non sarebbe in grado di sostenere le cure di cui necessita.

Giusy Cerminara



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