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Lugano, scartata al colloquio dopo 20 secondi: ha accento napoletano

A Lugano, una donna con tutti i requisiti per svolgere un lavoro viene scartata dopo 20 secondi solo perché ha l'accento napoletano


Una brutta storia di discriminazione arriva da Lugano. Una donna è stata scartata al colloquio dopo soli 20 secondi perché ha un accento napoletano. Un curriculum di tutto rispetto e 15 anni di esperienza nel marketing per essere trattata come una persona qualunque. A Lugano (CH), l’addetto alle risorse umane di una azienda ha rifiutato la napoletana Maria Cristina perché, pur avendo tutti i requisiti, aveva un accento napoletano. La donna è stata così scartata al colloquio dopo soli 20 secondi. Maria Cristina, esperta nel ramo vendite, era andata in cerca di un impiego in Svizzera. La napoletana aveva risposto al seguente annuncio: cercasi receptionist part-time, area marketing, ed era stata selezionata per un colloquio. La 40enne ha da sempre lavorato nel marketing, gestendo anche una propria agenzia a Torino. “Ho sempre fatto il mio lavoro con gratificazione e ottimi risultati, ma qui sono stata giudicata a prescindere” – prosegue Maria Cristina – “Mi hanno fatta parlare 20 secondi, il tempo di ascoltare l’accento”. Dario Cadenazzi dell’Unia, principale sindacato del Ticino, afferma che tali gesti discriminatori sono da condannare e che, nonostante molti italiani cerchino lavoro proprio lì, questa è la prima segnalazione eclatante che riceve. Lugano è infatti nota per essere la più grande città in cui si parla italiano al di fuori dell’Italia. Il livello di disoccupazione in Svizzera è molto basso e la stessa donna ha affermato di aver ricevuto risposte per colloqui solo in mansioni per le quali non aveva alcuna esperienza e riguardanti prevalentemente l’attività di cameriera. Non che vi sia nulla di male nel fare la cameriera, ma visto il curriculum, la donna si aspettava qualcosa di più adatto alle sue capacità. Sul CV c’era scritto che la donna era nata a Napoli ed era quindi scontato che avesse accento napoletano, eppure l’azienda ha scelto ugualmente di farle un colloquio – forse, nella speranza che la sua permanenza nel nord Italia glielo avesse fatto perdere – per poi scartarla dopo solo 20 secondi. Una discriminazione che fa parte ormai di un luogo comune diffuso e che va ben oltre quella che è la realtà. La storia di Maria Cristina, donna scartata al colloquio perché ha un accento napoletano, è l’ultima delle continue discriminazioni a cui sono sottoposte le persone del sud Italia.



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