News dal mondo

Cosa vediamo dopo la morte?

Lasciare il mondo dei vivi è qualcosa che spaventa, ma chi non ha mai avuto la curiosità di sapere cosa vediamo dopo la morte e cosa succeda al corpo nel momento del trapasso?


La morte è un passaggio naturale da un mondo ad un altro e nessuno è esente da questo. Sicuramente tutti all’idea di morire abbiamo paura, chi più chi meno, soprattutto per l’incertezza che – chi non abbraccia fedi particolari – ha di fronte alla domanda che assilla: cosa vediamo dopo la morte? Adesso sapere cosa si vede dopo la morte è possibile grazie all’ausilio di particolari tecniche e apparecchiature in grado di riprodurre lo scenario che si trova davanti chi per un motivo o per l’altro lascia il mondo dei vivi e muore.

Nessuno è mai tornato indietro dal mondo dei morti e quindi sapere cosa si vede dopo la morte per noi che siamo ancora qui sulla terra tra i vivi è impossibile. Sì, alcune persone raccontano di viaggi in tunnel e simili, esperienze premorte affascinanti e allo stesso tempo inquietanti ma esattamente cosa succeda non lo sa nessuno. Oggi, grazie ad un esperimento condotto dal russo, Kostantin Koratkov, scienziato e direttore del Research Institute of Physical Culture di San Pietroburgo, è possibile avere un’idea di cosa vediamo dopo la morte. L’esperimento sa un po’ di macabro ma allo stesso tempo nessuno potrà dire di non essere curioso di conoscere i risultati che esso ha portato.

Lo studioso ha deciso di fotografare il corpo di una persona al momento preciso della sua morte. Ha deciso insomma di avere un’idea precisa di cosa succeda all’organismo da un punti di vista chimico nel momento preciso in cui si muore. Per far questo Kostantin Koratkov si è avvalso di uno strumento utilizzato dal Ministero della Salute russo ( e da circa 300 medici nel mondo) normalmente utilizzato per monitorare lo stato di avanzamento di alcune forme di cancro.

Nel momento esatto della morte, il corpo è contornato da una sorta di alone azzurro che lo scienziato ha stabilito essere lanima che abbandona il corpo nel momento del trapasso. L’anima, sempre stando alle foto, abbandonerebbe prima alcune parti del corpo, e poi altre per ultime. Tra queste il cuore, l’ultimo punto del corpo che l’anima lascia prima di volare via. Quando poi la morte è traumatica, soprattutto in questo caso, quella che Kostantin Koratkov ha definito con il suo studio l’anima del corpo, non abbandona immediatamente l’organismo ma vi fa rientro più volte come – sostiene lo studioso – in preda ad una confusione causata da un evento inaspettato, come esa se non riuscisse ad accettare la separazione dalla propria parte fisica.

Di una sorta di alone blu che circonda e lascia il corpo dopo la morte ha parlato anche l’Institute of Health Ageing dell’University College di Londra che però ha giustificato l’evento in modo molto più distaccato e scientifico dello studioso russo. Secondo David Gams, autore della ricerca, l’onda blu non sarebbe altro che una reazione chimica innescata da particolari meccanismi molecolari che subentrano al momento della morte. Niente anima insomma per gli inglesi, meno sentimentali e spirituali dei russi, ma ciò che gli studi dicono coincide: al momento della morte dal corpo fuoriesce una sorta di alone blu, qualcosa che abbandona il nostro corpo per non tornarvi più.



Seguici

Seguici su

Google News Logo


Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.