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La lotta al gioco d’azzardo continua in tutta Italia

La ludopatia è stata riconosciuta come malattia e in tutta Italia crescono gli interventi per dare regole più dure al mercato delle slot ma la strada è ancora lunga


E’ sotto gli occhi di tutti come negli ultimi anni le offerte di giochi a premi siano aumentate in maniera esponenziale e questo proprio in un periodo storico in cui a pelle si percepisce il disagio degli italiani che sempre più tribolano ad arrivare alla fine del mese con inevitabili conseguenze alle quali si sta cercando di porre rimedio.Le prime incriminate sono le slot machine che alle quali viene attribuita una delle maggiori responsabilità nell’aumento delle ludopatie e contro le quali si stanno muovendo in maniera compatta tutti i gruppi politici.

Era il 2014 quando la Boldrini appoggiava una importane campagna contro il gioco d’azzardo promossa da don Armando Zappolini di cui vi abbiamo parlato qui quasi due anni fa e da allora di strada ne è stata fatta, ma in realtà resta ancora molto da fare per evitare che intere famiglie finiscano in rovina a causa di un elemento più debole che cerca di rimettere a posto i conti di casa giocando d’azzardo, per poi trovarsi in una situazione ancora peggiore di quella iniziale.

La cosa davvero importante è che in questi due ultimi anni la sensibilità verso questo problema è aumentata in maniera considerevole e, come ci racconta Giochi100 in questo articolo, la lotta è ormai aperta da nord a sud, nella speranza di arrivare presto ad una diminuzione delle dipendenze da gioco.

La ludopatia o gioco d’azzardo patologico è stata ufficialmente riconosciuta da alcuni anni come vera e propria malattia e agisce indisturbata insinuandosi nella mente di chi ne viene colpito in maniera graduale, portando ad una totale estraniazione dalla realtà e all’isolamento dalle altre persone. Non conta più vincere o perdere, l’unica cosa che conta è giocare e ciò provoca immancabilmente a perdere tutti i propri averi perchè, come è giusto sottolineare, le slot machine e tutti gli altri giochi a premio per garantire un guadagno ai gestori e allo stato, devono necessariamente restituire premi di importi inferiori (spesso troppo) rispetto a quelli giocati.

Le novità introdotte in alcune città d’Italia vanno dal divieto di posizionare le slot machine in locali troppo vicini alle scuole, alla limitazione del numero di apparecchi in locali non adibiti esclusivamente al gioco e in alcuni casi persino al divieto di gioco in specifiche fasce orarie, ma di certo ciò che potrebbe davvero dare una grossa a mano alle persone “contagiate” da questo tipo di problema è l’informazione preventiva: bisogna educare i cittadini al gioco consapevole e non al “non gioco”. Decidere di inserire una moneta da 1 euro per divertirsi e tentare la fortuna non ha mai fatto male a nessuno, ciò che bisogna riuscire a far entrare nella testa delle persone è che nessuno è mai diventato ricco con le slot machine, specialmente con quelle dei bar dove il premio massimo corrisposto è pari a 100 euro.

Di sicuro regolamentare in maniera più rigida il mercato delle slot machine è un primo passo, ma resta poi molto da fare anche verso gli altri giochi da ricevitoria come il Gratta e Vinci che contribuiscono sempre più all’impoverimento della gente e che sono una vera e propria calamita proprio per le classi sociali più deboli.



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