Coppie VIP

Francesca Pascale vicina a Belrlusconi: chiede l’aiuto di Papa Francesco (FOTO)

Francesca Pascale e il suo futuro con Silvio Berlusconi: un appello al Papa e il futuro insieme dopo la decadenza


Una donna provata ma che guarda al futuro con sicurezza e che sogna giorni migliori per lei e per Silvio Berlusconi. Francesca Pascale concede una lunga intervista al Corriere della sera ancora prima che in Senato si voti la decadenza. E’ già sicura di quello che succederà e parla di quello che si dovrà fare dopo. Un appello a Papa Francesco: la Pascale chiede che il Pontefice l’accolga e ascolti la sua storia. E poi il suo futuro al fianco di Silvio: “Ci sono stata e ci sarò sempre”.

“Lancio un appello a papa Francesco. Un appello affinché mi riceva e ascolti la storia di Berlusconi. La grazia? Avevo pensato di scriverla io, la lettera. Anche i figli erano d’accordo. Avevo pensato di andare al Quirinale da Napolitano. Poi ho capito che avrei trovato le porte chiuse” queste le parole della Pascale al Corriere della sera. Lei ieri c’è stata, non si è allontanata un solo momento da Silvio Berlusconi e lui con lei al fianco è sembrato più tranquillo e sorridente.

Cosa prova in questo momento il suo compagno, è un uomo depresso o guarda già avanti per un futuro diverso?

“Non è depresso. È arrabbiato, ha la rabbia di chi ha subito una sentenza ingiusta. Palazzo Chigi? Lui non ha bisogno di cariche. Ma ha un sogno, rendere libero questo Paese. E lo realizzerà” le dichiarazioni della Pascale che sogna un futuro diverso sia per lei che per Silvio.

Come sarà il futuro di questa coppia un pò particolare ( lo diciamo solo per la differenza di età che esiste tra i due anche se non siamo bigotti)? Risponde così ai giornalisti del Corriere la Pascale: “Silvio, ed è la cosa che mi ha fatto innamorare di lui, non è nato per stare solo, per godersi le ricchezze. È contro la sua natura. Per lui la politica è la forma della sua donazione agli altri. Anche quando pensava di mettersene fuori e stava costruendo ospedali per i bambini in Africa, un’università per educare i giovani alla politica della libertà e poi il suo Milan. Con la decisione di oggi pensano di cancellarlo. Invece lo riconsegnano alla lotta per la libertà“.



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